Il reparto di Radioterapia diventa un acquario con i murales di Simona: «Contro la malattia dipingo un posto dove sentirsi protetti»

I murales di Simona
di Aurora Provantini
3 Minuti di Lettura
Venerdì 27 Dicembre 2019, 14:13 - Ultimo aggiornamento: 14:15

Ci sono anemoni e coralli accanto ad una balena e un polipo, disegnati sulla porta d’ingresso del reparto di radioterapia dell’ospedale Santa Maria di Terni. La trasformazione di quell’entrata è avvenuta in poche ore. Perché Simona Angeletti aveva già mandato in stampa i pannelli adesivi ignifughi per realizzare il suo “acquario feliciotto”. Un mondo buono in fondo al mare, dove potersi perdere e non pensare. «Che poi è il mondo che io immaginavo un anno fa - racconta Simona - quando mi ammalo e mi sottopongo a radioterapia. Decido di mettere in pratica quello che mi era stato insegnato al corso di preparazione al parto, ovvero immagino un ambiente nel quale mi sento tranquilla. E mi ritrovo in fondo al mare, protetta dai pesci».


Silvio Irilli: «Dipingo gli ospedali per aiutare a vincere la paura»

«Chiedo al primario Ernesto Maranzano l’autorizzazione a realizzare un murales da donare al suo reparto, che potesse ravvivare le pareti. Mi guarda scettico e mi invita invece a mettere mano alla libreria, che era a corto di materiale. Lancio sui social l’idea di regalare all’ospedale di Terni, un buon libro in buono stato. Ne arrivano 2.500 in due settimane. Tanto che chiedo a “I Pagliacci” aiuto per acquistare anche delle librerie aggiuntive dove sistemarli, e creare la sala lettura che desiderava Maranzano».

Tumori, le detenute di San Vittore creano turbanti per le donne malate

Alessandro Rossi, presidente dell’associazione di volontariato che solitamente porta un sorriso ai bambini ricoverati in pediatria, interviene. «Acquistiamo le scaffalature - dichiara Rossi - per mettere quei libri e poi anche delle poltroncine in tinta con l’acquario». Già, perché poi quel murales, Simona lo realizza nella sala d’attesa. E dona altri quadri, sculture ed oggetti che ora arredano il reparto di radioterapia. La voglia di rendere bello un luogo dove si va per curarsi è importante per lei, che già nel Duemila crea un laboratorio di idee (Lo Zoo di Simona) per migliorare i luoghi abbandonati della città.

Classe 1972, Simona è la ragazza che a sedici anni si alza alle cinque del mattino per realizzare il murales sulla piscina del Clt, poi tante serrande su viale della Stazione, e altri 18 murales tra Largo Frankl e Borgo Bovio. «Non bisogna mai abituarsi al brutto. Non accettare mai il trasandato e il non curato. Non diventare mai spettatori passivi e certe volte attori attivi della noncuranza». «Dieci anni fa - ricorda Simona - muore mia nonna, Bruna Vecchietti (della scuola di dattilografia Vecchietti di Terni, ndr), e nasce l’organizzazione di volontariato a lei intitolata, che in questi anni si è dedicata alla ramificazione territoriale della raccolta dei tappi, alle raccolte alimentari mensili per 90 famiglie povere della città seguite direttamente, alla pagina “Te lo regalo se lo vieni a prendere Terni”, che è una campagna di solidarietà rivolta a donare cose in più a chi invece non ne ha (gestita dalle volontarie dell'associazione Bruna Vecchietti)». «Se tutti donassimo atti di gentilezza la città sarebbe più bella ed il livello dello stare bene comune sarebbe in ascesa continua», afferma Simona. 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA