Appello dell'Anci ai Comuni per fermare il dilagare della pubblicità sessista

La pubblicità sessista di una palestra
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Lunedì 21 Ottobre 2019, 10:49 - Ultimo aggiornamento: 12:13

L'Anci scende in campo contro il dilagare delle affissioni pubblicitarie di stampo sessista che si vedono in giro. Basta andare osservare quando si viaggia in auto. Fondo schiena al vento per far conoscere palestre, immagini volgari e ammiccanti per pubblicizzare istituti di bellezza, foto al limite del pornografico con particolari del corpo femminile ostentati e quasi osceni. Sono sempre più numerosi i Comuni che si sono già attivati per integrare il Regolamento comunale delle affissioni pubblicitarie inserendo una clausola di accettazione del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, che prevede di adottare modelli di comunicazione commerciale che non contengano immagini di violenza contro le donne, non lesive della dignità e che evitino il ricorso a stereotipi di genere, aderendo così all’invito rivolto dall’ANCI.

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L’iniziativa mette in luce come sia importante diffondere la cultura e la tutela dell’immagine e della non discriminazione tra i generi nella pubblicità.

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«Ogni Comune, piccolo o grande che sia, può mettere in campo azioni di contrasto diverse. Come ANCI – ha affermato Alessia De Paulis, Delegata alle Pari opportunità – miriamo a dotare le amministrazioni di strumenti comuni attraverso la creazione di tavoli tecnici territoriali tra gli stessi Comuni, le agenzie pubblicitarie e gli operatori delle pubbliche affissioni. Tendiamo a mettere nelle condizioni gli Amministratori di riconoscere quale sia o meno una pubblicità sessista non solo per combattere questo fenomeno ma soprattutto per insegnare, partendo dai bambini, al rispetto della donna nella sua totalità».

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«I Comuni sono apripista in nuove azioni di contrasto della pubblicità lesiva della dignità umana – ha sostenuto Simona Lembi, Presidente della Commissione Pari opportunità dell’ANCI -. In assenza di un provvedimento nazionale, ma forti di molti inviti che le istituzioni sovranazionali, a partire dall’ONU e dal Parlamento europeo , hanno rivolto alle istituzioni, i Comuni modificano i regolamenti delle pubbliche affissione per esprimere tolleranza zero nei confronti di pubblicità sessiste e lesive della dignità umana’».

«Siamo soddisfatti dei passi avanti compiuti in questo anno di attuazione del protocollo ANCI-IAP, volto a fronteggiare la pubblicità sessista nelle affissioni pubblicitarie locali con gli strumenti offerti dall’Autodisciplina pubblicitaria. – ha dichiarato il Segretario Generale IAP, Vincenzo Guggino – Abbiamo registrato l’adesione di realtà territoriali sia grandi che di ridotte dimensioni. Ma il coinvolgimento di altri Comuni in questo progetto deve procedere senza sosta e a tal fine continueremo a offrire la nostra collaborazione per proseguire in questo cammino verso una piena attuazione dei diritti civili e delle pari opportunità».


 

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