Parità di genere, arrivano nuove regole anche nel lessico

Parità di genere, arrivano nuove regole anche nel lessico
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Sabato 13 Luglio 2019, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 17:15
«Utilizzare in tutti i documenti di lavoro (relazioni, circolari, decreti, regolamenti, ecc.) termini non discriminatori. Meglio quindi l'uso di sostantivi o nomi collettivi che includano persone dei due generi: avanti con la parola 'personè al posto di 'uominì. Lo impone la nuova direttiva firmata dal ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, e dal sottosegretario con delega alle Pari Opportunità, Vincenzo Spadafora. Anche il lessico conta, dunque. E nella P.a non valgono licenze poetiche ma regole che possano aiutare a riequilibrare i rapporti di forza. La direttiva era stata firmata dal ministro leghista e dal sottosegretario pentastellato prima che scoppiasse nel Governo la polemica sul maschilismo, con Spadafora che aveva accusato il vicepremier Matteo Salvini di avere alimentato »una pericolosa deriva sessista« anche definendo »sbruffoncella« la comandante della Sea-Watch Carola Rackete. Parole che avevano innescato la forte reazione dell'alleato di Governo. Anche Bongiorno si era detta »sorpresa« dalle dichiarazioni di Spadafora.

La vicenda non avrebbe però avuto ricadute sul lavoro condotto in squadra dalla titolare della P.a e dal responsabile delle Pari Opportunità. Lavoro che, appunto a fine giugno, ha portato a un vademecum congiunto, partendo da un fatto: l'obiettivo della parità di trattamento e di opportunità tra donne e uomini
«non ha trovato finora un adeguato livello di applicazione». Segue un elenco di concerte linee di azione. Tra i primi punti c'è l'adozione di iniziative «per favorire il riequilibrio della presenza di genere nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussista un divario fra generi non inferiore a due terzi». Le amministrazioni pubbliche, si legge, inoltre «devono curare che la formazione e l'aggiornamento del personale, ivi compreso quello con qualifica dirigenziale anche apicale, contribuiscano allo sviluppo della cultura di genere, anche attraverso la promozione di stili di comportamento rispettosi». Insomma vocabolario e galateo devono essere consoni al principio del gender mainstreaming.

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