Gruppo di storiche femministe contro Salvini per avere dileggiato Papa Francesco e le donne

Gruppo di storiche femministe contro Salvini per avere dileggiato Papa Francesco e le donne
di Franca Giansoldati
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Giovedì 2 Gennaio 2020, 18:57

Fuochi d'artificio e polemiche a distanza tra Matteo Salvini e un gruppo di storiche femministe che prendono le difese di Papa Francesco preso a bersaglio dal leader leghista. Chi lo avrebbe mai detto. Tra queste attiviste anche la presidente della Commissione sul femminicidio, la senatrice Valeria Valente: «Da donna delle istituzioni laica e orgogliosamente femminista dico grazie a Papa Francesco per le sue parole preziose e lungimiranti. Una lungimiranza che ci auguriamo sia di sostegno non solo per il mondo cristiano ma per tutti i paesi e le religioni». Il riferimento è per l'omelia pronunciata dal Papa il giorno di Capodanno in cui è stato chiesto a tutti i governanti di includere le donne nei processi decisionali perchè ne trarrebbe vantaggio il mondo. 

Le femministe, tra cui Susanna Camusso, Maura Cossutta, Elisa Ercoli, Oria Gargano, Giorgia Fattinnanzi, Lella Palladino, Vittoria Tola, affermano che Salvini «utilizza strumentalmente il tema dei diritti delle donne per sostenere le sue politiche migratorie. Oggi sul quotidiano La Stampa, riferendosi al Papa e non risparmiando attacchi alla sinistra, ha detto che la centralita' delle donne e' negata da certa immigrazione musulmana,  e contestando le 'femministe che non difendono le donne dalla subcultura islamica'». 

«Da femministe ribadiamo la trasversalita' del dominio patriarcale e la diffusione globale della sistematica violazione dei diritti delle donne ricordando all'ex ministro dell'interno le sue enormi responsabilità per aver reso ancora piu' precarie e intollerabili le condizioni di vita di tante migranti, richiedenti asilo e rifugiate, per aver sdoganato nel nostro paese una cultura di odio sessista e misogina e per avere personalmente denigrato tante giovani donne colpevoli solo di averlo contraddetto». 

«Secondo la visione di Salvini - hanno continuato - tutti quelli che difendono i diritti delle donne dovrebbero respingere migranti di religione islamica perche' quella religione e' quanto di piu' lontano dal pieno riconoscimento delle liberta' e dell'autonomia femminile. Una visione che mostra in tutta la sua drammaticita' quali sia il grado di rozzezza del leader leghista. Intanto la sua mancata conoscenza di quanto proprio dalle donne impegnate su questo fronte viene in termini di solidarieta' e di sorellanza con tutte le donne che vivono in condizioni di subalternita' e sfruttamento di qualunque tipo. 




Piuttosto Salvini spieghi “la sua coerenza, prima ancora che di uomo cattolico, soprattutto di ex ministro che ha giurato sui valori sanciti dalla nostra Costituzione che invece continua a sbeffeggiare”. 

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