Lavoro, le donne in Italia guadagnano 2.700 euro l'anno in meno degli uomini

In Italia il gender gap pay è del 10 per cento
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Lunedì 8 Luglio 2019, 15:26

Un mese e mezzo di lavoro gratis. A parità di lavoro con un collega uomo, in Italia è come se una donna cominciasse a guadagnare dalla seconda metà di febbraio: dal 2016 al 2018 la differenza retributiva è diminuita del 2,7%, ma resta comunque ampio il gap che è di 2.700 euro lordi pari al 10% in più a favore degli uomini. Questi valori, secondo Eurostat, ci posizionano al 17° posto su 24 paesi per ampiezza del gender pay gap nel settore privato. É quanto emerge dal  Global gender gap report 2018 del World economic forum. L'accesso delle donne alle posizioni apicali resta ancora molto basso, ma con lievi miglioramenti rispetto al passato: secondo l'Istat, dal 2008 al 2018 la percentuale di dirigenti donna è passata dal 27% al 32%, quella dei quadri dal 41% al 45%.  Per colmare il gender gap nel mondo potrebbero volerci 108 anni: secondo il Global gender gap report 2018 del World economic forum, la capacità di colmare le differenze fra uomini e donne a livello mondiale è del 68%. Dal 2006 ad oggi la riduzione del gender gap è stata complessivamente del 3,6% con il 38% dei paesi che ha avuto addirittura un peggioramento. Con questo andamento, potrebbero volerci fino a 108 anni per colmare le differenze di genere. L'Italia guadagna 12 posizioni rispetto al 2017 nella classifica Wef sulle differenze di genere, ma resta al 17° posto in Europa:

SALUTE E ISTRUZIONE
Secondo i dati Wef, la partecipazione politica e quella economica delle donne hanno nel nostro Paese livelli del tutto insufficienti. Ma mentre la prima ci vede comunque nel gruppo di testa, la seconda ci vede al 118° posto in classifica su 144 paesi: secondo il Global gender gap report 2018, passiamo dal 46° al 38° posto nell'area della
«Valorizzazione politica», ma la capacità di colmare il gap resta ad un valore molto basso pari al 26,7%. Per quanto riguarda le altre aree del gender gap, l'Italia ha sostanzialmente raggiunto la parità nel campo della salute e dell'istruzione, mentre resta molto da fare in ambito politico e economico. Molto grave, invece, il campo delle opportunità per le donne nella sfera economica, dove il nostro paese resta fermo al 118° posto della classifica. L'aspetto più critico della bassa partecipazione economica delle donne in Italia è il cosiddetto gender pay gap: l'indice medio a livello mondiale per quanto concerne l'equità di salario a parità di lavoro fra maschi e femmine è del 64,5%. In Italia siamo fermi al 51,2%. Il gap fra uomini e donne nel mercato del lavoro rischia di accrescersi per gli effetti di automazione e digitalizzazione dell'economia: da una parte la trasformazione digitale impatterà soprattutto occupazioni tradizionalmente appannaggio delle lavoratrici, dall'altra le donne sono ancora in ritardo per quanto concerne le competenze cosiddette stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), che sono quelle che offrono maggiori sbocchi in termini occupazionali.

IMPIEGATI E DIRIGENTI
Il gender pay gap cresce al diminuire della categoria contrattuale ed è più alto fra gli impiegati e gli operai, che fra i dirigenti e i quadri: negli ultimi tre anni la situazione è in lento e costante miglioramento per tutte le categorie contrattuali, ma in modo particolare per i dirigenti. Dal 2016 al 2018 il gap fra i dirigenti si è ridotto del 4%, mentre negli altri inquadramenti è rimasto in un range tra lo 0,6% e il 2,7%. 10. Una donna guadagna meno di un collega maschio sia a parità di ruolo professionale, che a parità di settore d'impiego: da un'analisi statistica condotta sul database di JobPricing, nel 77% dei casi gli uomini hanno retribuzioni superiori alle donne e questa situazione è estesa a tutti i settori professionali. Quando gli uomini guadagnano più delle donne il gap a loro favore può arrivare al 20%. Se, invece, sono le donne ad avere una retribuzione migliore il gap a loro favore arriva al massimo all'8%.


 

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