Nonna Peppina, cade l’accusa di abusi edilizi: potrà vivere nella casetta di legno

Nonna Peppina potrà restare nella sua casetta di legno
di Rosalba Emiliozzi
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 14:59

Nonna Peppina è felice, la sua vita ora più ricominciare davvero nella casetta di legno dove nessuno la potrà più sfrattare. «È finito tutto bene, sono contenta - ha detto subito dopo la sentenza di assoluzione della figlia farmacista e del genero - ora posso vivere, nella mia casetta, nessuno mi manderà più via».

Si è concluso con l'assoluzione piena dei tre indagati, in tribunale a Macerata, il procedimento per abuso edilizio scaturito dalla vicenda post sisma che aveva avuto come protagonista nonna Peppina e la sua casetta di legno giudicata abusiva. Giuseppa Fattori, che compirà 97 anni tra pochi giorni, nel 2016 dovette abbandonare la casa danneggiata dal sisma a Fistra, nelle Marche, ma soffriva di nostalgia. La figlia Gabriella Turchetti e il genero Maurizio Borghetti, si rivolsero così a Giuseppe Galletti, titolare di una ditta edile, e su un loro terreno nella piccola frazione di Moreggini di San Martino di Fiastra, in area fabbricabile, fecero realizzare una casetta in legno. Da lì il procedimento penale concluso con l'assoluzione in quanto l'abuso, dopo l'ok della Soprintendenza, è stato sanato con un'ammenda di quasi mille euro pagata al Comune.

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Il procedimento venne avviato dopo un sopralluogo della Guardia di finanza che evidenziò l'assenza di concessione edilizia oltre alla presenza, nel luogo in cui si stava costruendo, di un vincolo paesaggistico. Il Comune emise l'ordinanza di sospensione dei lavori ma la costruzione proseguì. Il pm ottenne dal Gip il sequestro del fabbricato dove nonna Peppina si era già insediata. L'anziana poté rientrare nella casetta di legno solo dopo l'approvazione, a fine novembre 2017, di un emendamento alla legge finanziaria (cosiddetta «norma salva Peppina») che aveva fatto da preludio al dissequestro. Sul fronte penale il procedimento era andato aventi davanti al giudice onorario Vittoria Lupi (pm Rocco Dragonetti) che ha constatato l'avvenuta sanatoria dell'abuso, dopo il benestare della Soprintendenza, e ha assolto gli imputati.

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Per Gabriella Turchetti, farmacista a Castelfidardo, è «finito un incubo, dopo quattro rinvii, vivevamo il processo in uno stato di angoscia, alla fine sono state capite la nostra buonafede e le nostri ragioni». Agata, l’altra figlia di Peppina, ex preside che vive a Civitanova Marche, non trattiene l'entusiasmo per il lieto fine di una vicenda molto lunga. «Ci ritroveremo nella casetta e apriremo una bottiglia di spumante con qualche dolcetto per festeggiare la caduta dell'accusa di abuso edilizio», dice la figlia commentando la decisione del tribunale di Macerata. «Volevamo non farle abbandonare la sua terra» spiega Agata. «Sono proprio felice, mamma compirà 97 anni tra meno di un mese, il 26 novembre, e ci sarà un motivo in più per festeggiare». «E sarà anche un modo per ricordare oggi i tre anni dalla brutta scossa, quella del 6.5 di magnitudo del 30 ottobre 2016 - conclude Agata -che ha dato una svolta non proprio felice alla nostra vita e a quella di migliaia di persone». 
 

 
 

 

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