Nilde Iotti, la donna che salì sul gradino più alto: in esclusiva sul set della nuova fiction di Rai1

Nilde Iotti, la donna che salì sul gradino più alto: in esclusiva sul set della nuova fiction di Rai1
di Gloria Satta
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Lunedì 12 Agosto 2019, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 15:51

Nell'aula di Montecitorio, gremita di deputati silenziosi e composti, risuonano le parole di Nilde Iotti, prima donna nella storia della Repubblica eletta presidente della Camera. Siamo nel 1979, il momento è storico: «...supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci, si sono aperte la strada verso la loro emancipazione», scandisce Nilde, femminile abito a pois e filo di perle, «essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno per il loro riscatto, per l'affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio nella mia vita...».

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L'EMOZIONE
L'emozione corre lungo gli austeri banchi, i commessi più anziani della Camera hanno gli occhi umidi perché quel passato istituzionalmente rassicurante rivive nella finzione proprio in queste ore convulse e incerte per la politica: a parlare dallo scranno più alto dell'Aula è infatti Anna Foglietta, protagonista di Storia di Nilde, la docu-fiction di Rai1 attualmente in lavorazione in Parlamento, e la somiglianza dell'attrice con l'originale è impressionante. Diretta da Emanuele Imbucci, Storia di Nilde è incentrata sia sulla parabola politica sia sulla vita privata della protagonista, in particolare sulla sua storia d'amore con Palmiro Togliatti osteggiatissima dal Partito Comunista perché lo statista era sposato. Andrà in onda alla fine di questo 2019 per celebrare un doppio anniversario: i vent'anni dalla morte di Nilde e i 40 dell'elezione a presidente di Montecitorio.

LA FIGURA
«È giusto e doveroso che il servizio pubblico ricordi al Paese la grande figura di Iotti e valorizzi la sua eredità, soprattutto in questi anni in cui abbiamo scelto di dare rilievo al contributo indispensabile che le donne hanno fornito all'evoluzione della società», spiega il capo di RaiFiction Eleonora Andreatta. Non a caso all'origine del progetto c'è un'altra donna, la produttrice Gloria Giorgianni di Anele che definisce Iotti «un grande esempio per le donne di tutte le epoche, specialmente quelle contemporanee per la sua tenacia e competenza, e per la volontà di vivere fino in fondo una storia d'amore sia pure al di fuori degli schemi tradizionali».

LE RICOSTRUZIONI
Storia di Nilde segue la protagonista dalla sua adesione alla Resistenza e la partecipazione all'Assemblea Costituente fino al 1979, intrecciando ricostruzioni fiction, materiali di repertorio e testimonianze illustri tra cui quelle di Giorgio Napolitano, Emanuele Macaluso, Giuliano Amato, lo storico portavoce della protagonista Giorgio Frasca Polara, Luciana Castellina, Marisa Malagoli Togliatti, figlia adottiva di Iotti e del suo compagno. La Camera ha abbracciato il progetto e messo a disposizione della troupe, rispettosa e discreta, i suoi luoghi-simbolo: la Galleria dei Presidenti (e le donne incorniciate sono appena tre: dopo Iotti, Pivetti e Boldrini), il Transatlantico, il Casellario, i lunghi corridoi dove il tempo sembra fermo all'epoca risorgimentale.

LA REALTÀ
Ed è in un ascensore di mogano che si gira un'altra scena-chiave della fiction: il primo incontro tra Nilde e Togliatti. Lei è una giovane e attivissima deputata, lui (l'attore Francesco Colella) è accompagnato dalla moglie, la collega di partito Rita Montagnana, e le lancia uno sguardo che prelude alla storia d'amore destinata ad unirli. «Abbiamo trattato la realtà storica con grande rispetto, attingendo alle fonti più autorevoli», assicura Imbucci. Altra figura importante nel racconto è Enrico Berlinguer, interpretato da Vincenzo Amato. Linda Caridi fa invece Rosanna, una ragazza che scrisse una lettera a Nilde sull'Avanguardia, la rivista giovanile comunista, lamentando le imposizioni del fidanzato. E la risposta fu illuminante: «Prendi in mano la tua vita con autonomia e libertà».
 

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