Insulti sessisti a Monica Lozzi (ex M5S): «Querelo e con i soldi aiuterò le donne a difendersi dalle violenze»

Insulsi sessiti a Monica Lozzi (ex M5S): «Querelo e con i soldi aiuterò le donne a difendersi dalle violenze»
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Domenica 26 Luglio 2020, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 17:07

«Legati un sasso al collo e buttati dal ponte». «Mi dispiace sei t....». «Fallita sia politicamente che come donna..». E via di seguito.  Monica Lozzi, la presidente del VII Municipio di Roma che tre giorni fa ha annunciato il suo addio al M5S per aderire a Italexit di Gianluigi Paragone e candidarsi nel 2021 alle Comunali, è stata sommersa di insulti, anche sessisti. Li ha pubblicati in un post su Facebook. «Dopo il mio annuncio di uscita dal M5S quelli che leggete in foto sono alcuni dei commenti ricevuti. Qualche anno fa - scrive - mi sarei arrabbiata, offesa. Oggi mi fanno ridere». E poi la decisione: denuncerà chi l'ha insultata e userà i soldi per aiutare le donne a difendersi dalle offese e dalla violenza.  «Vi ricorderete di me guardando il vostro conto in banca volatilizzarsi, mentre io userò i vostri soldi per sostenere tutte quelle realtà che si battono in difesa delle donne vittime di violenze verbali, psicologiche e fisiche».


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La denuncia

«Sono una persona libera e pensante e faccio le mie scelte consapevolmente, pronta a confrontarmi con chiunque, con spirito costruttivo, voglia farlo. Purtroppo non sono molto brava a dialogare con chi, non essendo in grado di articolare frasi di senso compiuto, usa parole volgari e frasi molto spesso sgrammaticate per colpirmi. In questo caso preferisco “bannare” e denunciare. E sì cari miei, con un solo clic posso eliminare ogni traccia di voi dalla mia vita relegandovi nell’oblio della rete e denunciandovi».

Solidarietà alla Lozzi dalla sindaca Raggi, «inaccettabile gogna mediatica». E oggi arriva il sostegno di Gianluca Perilli, capogruppo del M5S al Sanato. «Monica Lozzi, la presidente del settimo municipio di Roma, a seguito della sua decisione di lasciare il MoVimento 5 Stelle è stata fatta oggetto di ignobili attacchi e insulti sessisti sui social network. È un comportamento inaccettabile e vergognoso per il quale porgo a Monica vicinanza e solidarietà. Mi dispiace che dopo tanti anni le nostre strade si siano separate ma in nessuno caso il confronto può trascendere nelle offese personali e nella violenza verbale». 


Il 23 luglio Monica Lozzi aveva comunicato la decisione di  lasciare il Movimento per aderire a Italexit, la formazione dell'ex pentastellato Gianluigi Paragone, correrà con una lista civica nel 2021 per diventare sindaca di Roma.  «La democrazia interna - ha scritto Lozzi su Facebook - si è rivelata una cieca oligarchia» mentre l'informazione «mera propaganda». Insomma, un «partito del meno peggio» da cui allontanarsi. Meglio dunque l'Italexit di Paragone che, proprio all'indomani dell'accordo sul Recovery Fund, chiede l'uscita dell'Italia dall'Ue e dall'euro: «Il M5s - ha argomentato Lozzi presentando la sua candidatura alla Camera - ha sempre parlato in maniera critica dell'Europa. L'Europa ha delle ricadute importanti sui nostri territori ma nel M5s non ho trovato voglia di confronto». 
Lozzi è il quinto minisindaco che in un modo o nell'altro il M5s perde per strada: nel 2018 furono sfiduciati in III Roberta Capoccioni e in VIII Paolo Pace (quest'ultimo oggi in FdI) e in entrambi i casi, dopo le elezioni, ora governa il centrosinistra. Nel 2019 invece cadde l'XI con la sfiducia a Mario Torelli, mentre la scorsa primavera è stata la volta del IV con Roberta Della Casa.


 

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