La rivoluzione black delle Miss, nei concorsi reginette tutte di colore: «Noi contro gli stereotipi»

La rivoluzione black delle Miss, nei concorsi reginette tutte di colore: «Noi contro gli stereotipi»
di Maria Lombardi
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Sabato 14 Dicembre 2019, 08:42

La rivoluzione della bellezza. Le afro-americane per la prima volta con le fasce dei più importanti concorsi da miss. E usano la corona per parlare al mondo di violenza di genere, razzismo, diversità e stereotipi.
Belle e impegnate, hanno rovesciato l'immagine e il linguaggio dei concorsi di bellezza. Gli scettri di Miss Usa, Miss Teen Usa, Miss America e ora anche Miss Universo sono andati a donne di colore ma anche in prima linea nelle battaglie contro le discriminazioni. La nuova Miss Universo, Zozibini Tunzi del Sud Africa, è un'attivista nella lotta contro la violenza di genere.
Un'altra barriera è venuta giù. Non sono lontani i tempi in cui dai concorsi di bellezza non c'era spazio per le donne di colore. Fino a 50 anni fa la bellezza era solo bianca. Nel 1977 Janelle Commissiong fu la prima Miss Universo di colore. Nel 1983 Vanessa Williams fece storia con il titolo di Miss America, nel 1990 fu la volta di Carole Anne-Marie Gist con la corona di Miss Usa, mentre nel 1991 Janel Bishop fu la prima Miss Teen Usa afro-americana. Mai era successo però che nello stesso momento le reginette dei quattro concorsi di bellezza fossero tutte di colore.
L'ultimo trionfo è quello della sudafricana Zozibini Tunzi, eletta l'altro giorno ad Atlanta, Georgia, dove si è tenuta la finalissima di Miss Universo. Modella e laurenda in pubbliche relazione all'Università di Cape Town, 26 anni, Zozibini ha sbaragliato le altre 89 concorrenti.
 

 


«Questa notte si è aperta una porta», ha scritto su Instagram la prima Miss Universo del Sud Africa che conta 2,3 milioni di follower. «Ho avuto l'onore di essere la prima ad attraversarla. Mi auguro che ogni giovane possa credere nel potere dei sogni e vedere la sua faccia riflessa nella mia».
Zozibini ripete sui social che la sua missione è quella di rompere gli stereotipi della bellezza. «Io credo nell'inclusione», aveva scritto lo scorso ottobre, indossanto la Buhle crown, realizzata da un brand di gioielleria. «Le donne hanno molte sfaccettature proprio come l'arcobaleno, non siamo unidimensionali. Siamo di tutte le forme, dimensioni e sfumature. Abbiamo in comune il fatto di essere potenti e di essere regine».

I MESSAGGI
Tunzi ha creato una piattaforma per la lotta alla violenza di genere. Ha dedicato la sua campagna sui social per combattere gli stereotipi di genere. Difende la bellezza naturale e incoraggia le donne ad amarsi così come sono.
«La società per molto tempo ha identificato la bellezza con uno stereotipo di razza. Il bello è bianco. Ora, anche se lentamente, stiamo andando verso una nuova stagione in cui le donne come me, trovano un posto nella società e finalmente possono immaginare di essere considerate le più belle del mondo».
Quale messaggio si dovrebbe trasmettere alle ragazze oggi? «La leadership. È una cosa che è mancata nelle giovani e nelle donne per molto tempo, perché è così che la società ha etichettato le donne. Le donne sono gli esseri più potenti al mondo e dovrebbero avere maggiori opportunità. La cosa più importante è farsi spazio nella società e cementarlo».

LE CONCORRENTI
Quest'anno anche la prima concorrente lesbica a Miss Universo, la 21enne Miss Myanmar Swe Zin Htet, che ha fatto coming out a pochi giorni dal concorso. Soprannominata Superman dai suoi fan, Htet ha raccontato che con la sua partecipazione sperava di aiutare a cambiare gli atteggiamenti anti-Lgbtq. Miss Irlanda Fionnghuala O'Reilly come professionista alla Nasa voleva combattere lo stereotipo secondo il quale «la scienza non è roba da donne».

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