Junior Cally, da Sanremo al calcio: «I compensi li donerò a chi combatte la violenza sulle donne»

Junior Cally, da Sanremo al calcio: «I compensi li donerò a chi combatte la violenza sulle donne»
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Mercoledì 12 Febbraio 2020, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 07:59

Junior Cally dopo Sanremo torna all'attacco sul campo di calcio. «Mi rimetto gli scarpini», spiega il rapper. «Non prenderò un euro da questa mia iniziativa. La faccio con il cuore. Qualora arrivasse qualche sponsor per la mia presenza in campo, i soldi li darò tutti ad un'associazione che combatte la violenza sulle donne. Se mai dovessi percepire un solo euro da questa mia esperienza, sarà tutto dato ad associazioni contro la violenza sulle donne».

Il rapper di Focene (Fiumicino) spiega con un video pubblicato su alcune «stories» del suo profilo Instagram, le motivazioni che lo hanno portato a firmare ieri, dopo la sua partecipazione al Festival, per giocare nel Fiumicino Calcio 1926, primo nel girone A di Promozione laziale. Scenderà in campo il 23 febbraio contro il Tolfa. Con i suoi trascorsi calcistici giovanili nel Focene, sarà una presenza in campo, da esterno d'attacco, per richiamare pubblico a sostegno della squadra, in piena corsa per vincere il Campionato ed essere promosso in Eccellenza. Al festival di Sanremo Junior Cally ha presentato la canzone "No grazie" e nei giorni precedenti alla gara era finito sotto attacco per un vecchio brano che parlava di femminicidio con parole violente. 


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«Faccio il cantante, lavoro con la musica e non sono un calciatore. Non ho bisogno di fare altri lavori - ha chiarito Junior Cally - se l'ho fatto è semplicemente per rispondere a tutte le dicerie su di me nel mio paese, che amo con i suoi abitanti. Ed è una chiara risposta che dimostra quello che sono disposto a fare per la mia città. Onorerò quel campo e la città che mi ha cresciuto e aspetto tutti il 23 febbraio allo stadio Pietro Desideri di Fiumicino, per fare il tifo per la squadra: il calcio deve unire, come la musica. Spesso il calcio viene visto come possibilità di essere violenti a bordo campo o sugli spalti. Mi auguro che questa mia partecipazione serva per far unire il paese».

 

 

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