“Squillo”, il gioco per gestire le prostitute diventa un caso politico: interviene anche la Boschi
Squillo, il gioco per gestire le prostitute e diventare "papponi". Le associazioni: «Ritirarlo dal mercato»
«La violenza sulle donne non è un gioco. Ricordiamocelo sempre», scrivono i senatori M5S. «Quello che dal 2012 è stato da più parti denunciato è che Squillo evoca la fattispecie di istigazione a delinquere e di apologia del reato, in quanto esalta la commissione di gravi reati, come lo sfruttamento e l'induzione alla prostituzione, l'omicidio, la vendita di organi e lo spaccio di stupefacenti. Eppure il gioco continua a essere venduto e nel corso degli anni la gamma di offerta è stata ampliata con “Squillo pappa” (prima edizione, esaurita), “Squillo deluxe” e “Squillo bordello d'oriente”, dove le squillo sono di nazionalità cinese, indiana, vietnamita, mongola, giapponese e thailandese. Tutto ciò non è più tollerabile».
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