Donne vittime di violenza in fuga dall'America Centrale, ma gli Usa non le accolgono

Donne vittime di violenza in fuga dall'America Centrale, ma gli Usa non le accolgono
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Lunedì 19 Agosto 2019, 14:42

Le donne in Centro America  fuggono dalle violenze. C'e un esodo di migranti che cercano di sottrarsi alla morte che rischiano dentro casa, ma gli Stati Uniti non voglio accoglierli. L'amministrazione Trump è determinata a negare loro l'asilo, racconta in un reportage sul New York Times, Azam Ahmed. Tra le tante storie di  violenza nei confronti delle donne, c'è quella di Lubia Sasvin Pérez, nel sud-est del Guatemala, che a 16 anni e incinta di 5 mesi aveva lasciato il fidanzato per il suo carattere violento. Lui si presentò a casa di Lubia la picchiò e massacrò i genitori di lei, la madre morì. Al ragazzo sono stati inflitti soltanto 4 anni di prigione, verrà rilasciato la prossima primavera. Lubia e il padre hanno venduto la casa, pagato un trafficante per raggiungere gli Stati Uniti. Ora vivono fuori da San Francisco, sperano di ottenere l'asilo. Non sarà facile.

Due straordinarie decisioni legali dell'amministrazione Trump, scrive il New York Times, hanno ostacolato le richieste di asilo per violenza domestica o per minacce contro famiglie come quelle di Lubia, non solo mettendo in dubbio il loro caso, ma quasi certamente anche quello di migliaia di altre, affermano gli avvocati dell'immigrazione. Un numero enorme di  donne del Centro America fugge dalla violenza e l'amministrazione Trump ha intrapreso una lotta per tenerli fuori. In America Latina c'è un'escalation di omicidi, qui e nei Caraibi ci sono 14 delle 25 nazioni con il più alto numero di femminicidi. In Guatemala, il tasso di omicidi nei confronti delle donne è più del triplo della media globale. In El Salvador, è quasi sei volte. In Honduras, è uno dei più alti al mondo - quasi 12 volte la media globale.  La maggior parte delle donne viene uccisa da amanti, familiari, mariti o partner.

Nelle zone più violente dell'America Centrale, dicono le Nazioni Unite,  è come vivere in una zona di guerra. La questione è così centrale per la migrazione che l'ex procuratore generale Jeff Sessions, desideroso di far avanzare la priorità dell'amministrazione Trump di chiudere il confine meridionale, ha provato ad escludere la violenza domestica dai crimini per cui si può chiedere  asilo.

Per ottenere l'asilo negli Stati Uniti, le vittime  devono mostrare motivi specifici della loro persecuzione in casa, come la loro razza, religione, appartenenza politica o appartenenza a un particolare gruppo sociale. A volte gli avvocati sono riusciti a qualificare le donne come gruppo sociale a causa della violenza  che subiscono. Ma Sessions ha annullato quel precedente, chiedendosi se le donne - in particolare le donne in fuga dalla violenza domestica - possano essere membri di un gruppo sociale. La decisione ha smentito ciò che era diventato pratica comune nei tribunali per l'asilo. Quindi, il mese scorso, il nuovo procuratore generale, William P. Barr, è andato oltre. Rompendo con decenni di precedenti, ha emesso una decisione rendendo più difficile per le famiglie, come quella di Lubia, qualificarsi come gruppi sociali. 

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