Resta incinta e perde il lavoro, la forza di Arianna: voglio far rinascere Visso dalle macerie e dal terremoto

Arianna Coletta con il suo bambini, Resta incinta e perde il lavoro, la forza di Arianna: voglio far rinascere Visso dalle macerie
di Rosalba Emiliozzi
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Mercoledì 25 Settembre 2019, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 21:53

Visso ce la sta mettendo tutta per rimettersi in piedi. E una spinta in avanti la sta dando la Proloco che da due anni vede come presidente una donna, Arianna Coletta, 37 anni, laureata in Scienze della Formazione all'Aquila e mamma di un bambino di undici mesi, la sua felicità. Con il terremoto è rimasta disoccupata, non per colpa delle scosse, ma della sua maternità anticipata. «Avevo un contratto a termine con una grande azienda che non mi è stato rinnovato - dice - era nei loro diritti, li posso capire, restare senza una persona un anno danneggia la produzione. Diciamo che per me è stato uno stimolo a tornare alla mia vera professione di insegnante, già mi sono iscritta al primo concorso». Le parole di Arianna danno la cifra del carattere delle persone del Centro Italia, forti e con lo sguardo lungo, abituate ad attraversare le avversità con coraggio, senza piangersi addosso, cercando il bene anche da un torto.

E solo così si può capire la caparbietà tipica delle donne di montagna che non lasciano i luoghi del sisma, dove sono nate e cresciute, e che si impegnano per i loro paesi devastati dal sisma del 2016. Arianna è una di loro. Anche se con il marito si è trasferita in Valnerina, poco distante, ha Visso nel cuore, dove abitano la mamma e gli zii, che hanno perso le loro case. E per tutta la comunità la Proloco si sta impegnando con una serie di eventi che cercano di riportare vita nella “perla dei Sibillini”, con questo nome è conosciuta Visso. «Stiamo facendo il possibile - dice Arianna - ma non è così semplice. La gran parte dei luoghi dove prima del sisma facevamo eventi è indisponibile. Il campo sportivo è diventato un'area Sae (cioè ospita casette di legno, ndr), la piazza di Visso, dove facevamo i concerti per la sua ottima acustica, è nella zona rossa, quindi inaccessibile, tendoni o locali non ne abbiamo e molte zone sono tutto un cantiere, quindi non utilizzabili. Stiamo aspettando che sia pronta la nuova piazza di Visso che verrà dislocata provvisoriamente nell'area del Parco Hotel, appena demolito. La vera piazza, in centro, è un gioiello medievale e va restaurata con cura, rispettando i dettami delle Belle Arti. Qui a Visso siamo tutto d'accordo su una cosa, la ricostruzione va fatta con molto criterio, rispettando la storia e l'architettura del paese, che è uno dei borghi più belli d'Italia».

Abitare a Visso, occuparsi di Visso «è dura - come dice Arianna - la ripresa non è facile, la ricostruzione è lenta, c'è molta burocrazia perché il territorio non è facile, c'è la storia ma anche il rischio idrogeologico da tenere in considerazione. E tre anni così sono tanti». Eppure Visso si dà da fare, hanno aperto due aree commerciali che ospitano negozi e artigiani che hanno riportato in paese quel senso di normalità perduto. La Proloco domenica scorsa fatto arrivare in paese centinaia di motociclisti dell'associazione di Roma “Biker Invasori” per la moto benedizione. Ed è stato un successo, come l'estate con tanti appuntamenti: un evento di boxe in collaborazione con la scuola pugili di Roma, la partita di solidarietà di calcio femminile, lo spettacolo di Andrea Paris, reso possibile grazie al contributo dell'Associazione Presepio Vivente di Montegranaro, poi la serata dj al laghetto. Tutto per evitare lo spopolamento che già c'è stato (i residenti sono passati da 1.100 a 800, molti sono rimasti a vivere sulla costa o in altri centri) e per attirare turisti. «Questa estate si sono rivisti i romani - dice Arianna - in parecchi sono tornati anche se hanno le seconde case lesionate, si sono appoggiati da parenti e amici o nelle poche strutture ricettive che hanno riaperto. Non hanno rinunciato a tornare, per noi è importante». 

 

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