Women in politics, come non perdere i diritti acquisiti e non aumentare la leadership femminile

Women in politics, come non perdere i diritti acquisiti e non aumentare la leadership femminile
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Lunedì 15 Luglio 2019, 21:23

Abbattere la discriminazione di genere e facilitare l'accesso delle donne alla vita pubblica facendo attenzione a non perdere il terreno finora guadagnato – in termini di diritti e parità - e individuare la strada migliore per continuare la salita. “Women in politics”, ovvero come fare quadrare il cerchio. Ad aprire il dibattito dedicato alla parità di genere nella sala del Mappamondo, a Montecitorio, è stata Maria Elisabetta Casellati che stamattina ha ricordato subito la figura di Margareth Thatcher.

«La sua nomina a primo ministro del Regno Unito nel 1979 - ha detto - ha rappresentato una svolta, una donna qualificata e determinata nei confronti della quale tutte noi dobbiamo avere un debito di riconoscenza. L'Italia appare ancora indietro nella parità della rappresentanza. Come diceva la Thatcher: non conosco nessuno che abbia raggiunto i vertici senza un duro lavoro».

Mara Carfagna, vicepresidente della Camera, è stata la secondad ad intervenire e ha raccontato che a fronte di una effettiva necessità di donne in politica, si avverte un progressivo clima di odio e di violenza crescente. «Le donne sono portatrici di un metodo di rispetto, protezione nei confronti dei più deboli e mediazione. E c'è bisogno da parte delle donne di ostinazione, tenacia e soprattutto vigilanza perché alcune conquiste rischiano di essere fragili e devono consolidarsi. Nessuna donna ama le quote rosa, eppure in molte sono dovute convergere sulla loro necessità visto che le donne sono ancora escluse dalle posizioni di maggiore rilievo”. Incalzata dalla moderatrice del dibattito, Maria Lombardi, del Messaggero, Carfagna ha aggiunto che bisogna fare una riflessione sul linguaggio della politica e sui toni maschili, aggressivi e una comunicazione estremamente semplificata».

Per Amber Rudd ministro per il lavoro e le pensioni, denuncia le continue campagne d'odio in particolare contro le donne. «Campagne che si configurano come veri e propri abusi. Basta pensare alla campagna che è stata fatta nei confronti di Hillary Clinton. Personalmente – ha detto - non vado più su Twitter, l'ultimo tweet che ho letto era questo: sei il più inutile membro del parlamento».

Laing, vicepresidente Camera dei Comuni ha pochi dubbi. “In politica le donne fanno le cose diversamente nel merito e nel metodo. dobbiamo smetterla di fare le cose nel modo maschile. Per raggiungere il cambiamento è necessaria una massa critica di donne in parlamento. quando sono entrata nella camera dei comuni per farmi sentire dovevo alzare la voce.

L'ultimo ad intervenire è stata la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli: «non bisogna dare nessuna conquista per scontana, come le abbiamo raggiunte possiamo perderle. nessuno regala niente».

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