Cile, mistero sulla morte di "El Mimo". I collettivi: «Daniela impiccata ed esposta per dare un segnale»

Cile, mistero sulla morte di "El Mimo". I collettivi: «Daniela impiccata ed esposta per dare un segnale»
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Giovedì 21 Novembre 2019, 18:47
Secondo le fonti ufficiali si sarebbe suicidata: il suo corpo è stato trovato impiccato il 20 ottobre a un recinto di un parco nel comune di Pedro Aguirre Cerda, nella città metropolitana di Santiago del Cile. Ma sulla morte de'  "El Mimo", ovvero Daniela Carrasco, 36 anni, attivista e artista di strada cilena, ora emerge un'altra verità. A denunciarla il  collettivo cileno "Ni Una Menos" (Non una di meno): la donna  «è stata fermata dai militari e torturata fino alla morte». La denuncia  è diventata virale e sta suscitando indignazione e commozione sui social. Il corpo della donna impiccata è stato «esposto nella città metropolitana di Santiago del Cile come segnale di monito per intimidire chi, soprattutto se donna, sta partecipando alle mobilitazioni di questi giorni nel Paese», scrive il collettivo italiano di "Non Una Di Meno" sulla sua pagina Facebook
 I risultati dell’autopsia sono stati consegnati alla famiglia un mese dopo il ritrovamento del corpo: soffocamento per impiccagione. Escluso ogni intervento di terzi. Ma come scrive Bio Bio Chile, la procura ha ora aperto un’inchiesta sul decesso. Mentre il coordinamento cileno di Ni Una menos ha lanciato gravi accuse attraverso i social media:
«Daniela è stata violentata, torturata, violentata al punto da toglierle la vita», hanno scritto. E anche la Rete di attrici cilene accusa: «È stata rapita dalle forze militari nella protesta del 19 ottobre». Sui social, secondo il giornale Elpatagonico, iniziano a circolare versioni secondo cui l’ultima volta, prima di essere ritrovata morta, la donna era detenuta dai carabineros. Sul caso è intervenuto anche il deputato di Sinistra Italiana-Leu, Nicola Fratoianni, denunciando che “il silenzio della comunità internazionale è insopportabile”.
Il presidente cileno Sebastian Piñera ha recentemente ammesso gli errori e gli abusi commessi dalla polizia nella gestione dell’ordine pubblico.
«C’è stato un eccessivo uso della forza, ci sono stati abusi e i diritti di tutti non sono stati rispettati»- ha dichiarato il presidente durante una conferenza stampa al palazzo presidenziale, assicurando che «la violenza e gli abusi non resteranno impuniti»e che garantirà la necessaria assistenza affinché «le procure e i tribunali possano indagare e fare giustizia».
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