«La credibilità è come la verginità»: bufera per l'intervento sessista del senatore di Fi contro Azzolina

«La credibilità è come la verginità»: bufera per l'intervento sessista del senatore di Fi contro Azzolina
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Giovedì 28 Maggio 2020, 18:24

Dalle minacce agli insulti fino alle offese sessiste in Aula. La ministra della scuola Lucia Azzolina, criticata per la prolungata chiusura delle scuole, è adesso al centro di una bagarre per la frase  sessista pronunciata in Senato da un parlamentare d’opposizione. Durante il question time di oggi  il vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Giuseppe Moles, ha criticato le decisioni della Azzolina facendo un paragone con la verginità. «La scuola ha bisogno di credibilità e serietà», ha detto nel suo intervento. «La credibilità è come la verginità: è facile da perdere, difficile da mantenere e impossibile da recuperare».

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Interviene in difesa della ministra la senatrice del movimento 5 Stelle Barbara Floridia: «Pochi minuti fa in aula, intervenendo davanti alla ministra Azzolina, il senatore di Forza Italia Giuseppe Moles ha argomentato sulla credibilità e serietà della scuola e di chi la gestisce, facendo un esplicito riferimento alla verginità femminile, a suo dire 'facile da perdere, difficile da mantenere, impossibile da recuperarè. La cosa risulta, se possibile, ancor più grave perché espressa davanti a una donna, una ministra, che in questi giorni ha subito attacchi e insulti di ogni genere, sfociati in vere e proprie minacce tanto che le è stata assegnata la scorta. Sarebbe opportuno che chieda scusa. Forza Italia non si smentisce mai». 

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IAlla fine il senatore Moles si è scusato, dicendo di essere stato frainteso: «Ho parlato con la ministra Azzolina e le ho spiegato che mi riferivo alla credibilità della scuola. Il sessismo, il genere… non c’entrano nulla. Il M5s strumentalizza. Avevo usato lo stesso concetto anche nei confronti del premier Giuseppe Conte», ha insistito. «Nel caso lei avesse pensato mi riferissi a lei, di accettare le mie scuse. Lei mi ha detto che ha capito. Caso chiuso».

 

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