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La statua è finita al centro di una bagarre, tra la società che ha commissionato l'opera, la State Street Global Advisor che la ha donata alla città di New York e l'autrice della scultura, Kristen Visbal per averla riprodotta tale e quale e averla rivenduta anche in altre città nel mondo come Oslo, Melbourne, Londra.
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L'artista ha replicato che la Ragazzina senza paura non doveva essere un unicum. Anzi, proprio perchè è il simbolo del gender gap, è un oggetto che deve essere diffuso. Naturalmente l'azienda che ha sborsato 5 milioni di euro per la statua non è affatto d'accordo con questa lettura e chiede i danni alla scultrice, oltre che la eliminazione di tutte le altre copie. La Ragazzina senza paura è solo una ed è quella che è a Wall Street. Ora la parola spetterà al giudice.
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