La pittrice che nell'800 chiese il permesso alla polizia per indossare i pantaloni rompendo un tabù

La pittrice che nell'800 chiese il permesso alla polizia per indossare i pantaloni rompendo un tabù
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Giovedì 5 Dicembre 2019, 09:35

E' stata sepolta al Pere Lachaise, Rosa Bonheur (1822 – 1899) la prima donna pittrice che in Europa diede scandalo perché indossava abitualmente abiti maschili. Diceva che le permettevano di muoversi meglio, soprattutto durante le sessioni di pittura nel suo atelier. Spiegava, a chi la criticava, che le gonne le impedivano di spostarsi, di fare i movimenti, rispetto ai pantaloni decisamente più pratici anche se proibiti al mondo femminile. Una antesignana in molte cose.

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Ebbe una vita molto eccentrica che spesso finiva al centro di pettegolezzi in un'epoca peraltro molto attenta alle convenzioni. Rosa Bonheur dovette comunque richiedere alla polizia l'autorizzazione a vestirsi da uomo - o più esattamente a indossare i pantaloni - per frequentare le fiere di bestiame che le servivano per prendere appunti e fare schizzi per le sue tele, al cui centro spesso vi erano scene con animali. 

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Allieva di suo padre, la pittrice espose per la prima volta nel 1841 e nel 1845 ottenne una medaglia di terza classe e nel 1848 una medaglia d'oro.

L'anno seguente espose il quadro "Aratura nelle campagne di Nevers", oggi al Museo d'Orsay, e nel 1853 "Il mercato di cavalli", oggi al Metropolitan Museum di New York, con il quale raggiunse quella fama internazionale che le permise di compiere diversi viaggi, nel corso dei quali verrà presentata a personalità altolocate, come la regina Vittoria e l'imperatrice Eugenia, o ancora il colonnello Cody (Buffalo Bill), che le offrirà un'autentica panoplia dei Sioux.

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