Luigia e Manuela campionesse di body building «Coi muscoli esaltiamo la femminilità»

Luigia e Manuela campionesse di body building «Coi muscoli esaltiamo la femminilità»
di Lorenzo Pulcioni
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Lunedì 27 Maggio 2019, 07:53 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 13:24
TERNI Siamo donne, oltre...ai muscoli c'è di più. Due ternane, Luigia Baggetta e Manuela Valloscuro, protagoniste sul palco. Ma non per cantare come facevano Jo Squillo e Sabrina Salerno. La mora Luigia e la bionda Manuela, entrambe seguite dalla coach Alessandra Tantari, hanno dato spettacolo al Gran Prix della federazione internazionale di body building e fitness che si è svolto a Bussolengo. Ed hanno conquistato il pass per i campionati italiani di Roma a fine giugno. Ma sbaglia chi pensa che praticare il body building ad alto livello voglia dire rinunciare al proprio lato femminile.

«La femminilità è come il fascino, o ce l'hai o non ce l'hai» risponde Luigia Baggetta, 45 anni, mamma di due bambine, che divide la sua vita tra palestra, lavoro e famiglia. «All'inizio le mie figlie erano un po' gelose della mamma che si esibiva in costume, ma ora hanno capito che si tratta di uno sport come tutti gli altri. La femminilità viene meno se si usano sostanze chimiche o dopanti che rovinano il corpo. Io ho sempre fatto una preparazione naturale e non ho mai spinto il mio fisico oltre quel limite». A Bussolengo Luigia si è laureata campionessa italiana nella categoria Master e ora punta dritta la Pro Card che le consentirebbe di accedere tra i professionisti e la Diamond Cup il 2 giugno a Rimini.

Da 6 anni si allena almeno 5 volte a settimana: «C'è chi lo fa per passione e chi per sfida personale perchè ama la competizione. Chi per esibizionismo, e di certo bisogna avere un carattere disinibito per esibirsi in costume, chi al termine di un percorso di dimagrimento. Per me è iniziata come scommessa. Un giorno nel bar in cui lavoro è entrato un personal trainer. Portava con sè foto di ragazze che stavano per andare alla fiera del fitness a Rimini. Mi sono incuriosita e ho scommesso con lui che entro un anno ce l'avrei fatta anche io».

Nel cassetto dei sogni di Luigia Baggetta a fine anno ci sono i mondiali Master a Terragona, in Spagna, da conquistare ovviamente solo con il duro lavoro: «Quello delle sostanze chimiche o dopanti è un problema che sta in tutte le discipline sportive. Ed è sempre una scelta dell'atleta. Ma chi in pochi mesi vuole bruciare le tappe mette solo a rischio la propria salute». Ai campionati italiani di Roma ci sarà anche la 38enne Manuela Valloscuro, terza classificata nella categoria Bikini: «Mi sono avvicinata a questa disciplina entrando in palestra. Un ambiente soprattutto maschile all'inizio, ma pian piano è diventato il mio habitat. Ho visto cambiare il mio fisico ma soprattutto la mia salute».

Manuela ha una patologia autoimmuine ma praticando il body bulding ha notato dei benefici a 360 gradi. «Ci sono sacrifici da fare, niente aperitivo in preparazione e accorgimenti a tavola, ma un corpo forte affronta la vita in tutt'altra maniera». Tanto da aver trasformato la sua passione in lavoro: «Sono personal trainer, amo lavorare sulla forza e sulla potenza prima ancora che sul lato estetico”. Alla gara di Bussolengo ha partecipato, dice, quasi per scherzo: “Ma per prepararmi ho preso lezioni di posing. Sul palco è richiesta una certa femminilità: i passi, la camminata, pose frontali, laterali, di schiena. Rendere un corpo forte non significa renderlo mascolino. Il risultato estetico è fine a se stesso. Ciò che conta è il benessere». 
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