Casa, cucina e spesa: nel lockdown un lavoro da donne. Il gender gap ancora alto ma si è attenuato

Casa, cucina e spesa: nel lockdown un lavoro da donne. Il gender gap ancora alto ma si è attenuato
3 Minuti di Lettura
Venerdì 5 Giugno 2020, 12:34

Durante il lockodown ad occuparsi di spesa, cucina,e lavori in casa sono state in prevalenza le donne. Le differenze di genere resistono dunque, ma secondo i dati Istat si sono attenuate. Tra le attività di lavoro familiare la preparazione dei pasti è quella che ha coinvolto il maggior numero di persone, il 63,6%. L'analisi di genere conferma l'esistenza di un forte gap (circa 40 punti percentuali): lo ha svolto l'82,9% delle donne contro il 42,9% degli uomini. Vivere in una famiglia riunita, al netto di quanti hanno continuato a lavorare, ha indotto a dedicare più momenti a questa attività, dando, anche a quanti erano meno avvezzi a svolgerla, la possibilità di cimentarsi in nuove ricette. È, infatti, un terzo degli intervistati a dichiarare di avervi dedicato più tempo, con nessuna differenza di genere. È quanto rileva l'Istat nel rapporto Fase 1: le giornate in casa durante il lockdow n - 5 aprile - 21 aprile 2020.

Istat, ecco i primi dati post-lockdown: crollano export e fiducia delle imprese

Famiglie, l'impegno con i figli aumentato di 28 ore a settimana: per le mamme italiane 3 giorni di fatica in più dei papà

Fase 2, recessione al femminile, le donne licenziate sono il 10% in più degli uomini

Le attività di pulizia della casa sono state svolte da più di un cittadino su due (54,4%). Anche in questo caso le differenze di genere sono molto elevate (circa 27 punti percentuali), ma evidenziano un gap minore di quello che si riscontra nelle indagini budget time (46 punti di differenze). La compresenza in casa, il minore impegno lavorativo, le migliori opportunità di conciliare lavoro e famiglia, possono spiegare questa riduzione del gap, nonostante la persistenza di forti differenze di genere. Il 40% di quanti l'hanno fatto vi ha dedicato più tempo, risultato questo ben comprensibile, visto che una maggiore presenza in casa determina, da un lato, una più frequente necessità di svolgere le pulizie di routine, dall'altro, rappresenta l'occasione per dedicarsi anche a pulizie di tipo straordinario. Rientra tra le attività di lavoro familiare anche la spesa che, come tutte le attività che richiedono uno spostamento, ha riguardato meno persone: è uscito per fare a spesa poco più di un cittadino su 10. L'assenza di differenza di genere conferma la spesa tra le attività di lavoro familiare più equamente distribuite tra uomini e donne. Come prevedibile, a causa delle regole per l'ingresso nei punti vendita e delle file che si sono formate, circa un cittadino su due ha dichiarato di avere dedicato più tempo a questa attività.




Nella fase di lockdown due genitori su tre hanno dedicato più tempo alla cura dei figli.  La cura dei figli, rileva l'Istituto di statistica, occupa il 7,9% dei cittadini, con minime differenze tra uomini e donne. Questo dato riportato alla popolazione che ha figli consente di evidenziare come questo tipo di attività sia stato molto impegnativo in quanto svolto dall'85,9% della popolazione con figli tra 0 e 14 anni. Questa, tra l'altro, è stata indicata più frequentemente delle altre come l' attività cui è stato dedicato più tempo rispetto alla situazione pre-Covid: 67,2% di chi l'ha svolta. Solo per il 29,5% delle persone il tempo in questo ambito non è variato.


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA