Lilli Gruber presenta il suo libro sulle donne: «Dico basta al neomaschilismo che avanza»

Lilli Gruber presenta il suo libro sulle donne: «Dico basta al neomaschilismo che avanza»
di Maria Lombardi
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 20:57

«Più donne devono stare nei luoghi dove si decide. E questa è necessario che diventi la normalità». Il ministro Teresa Bellanova, alla presentazione dell'ultimo libro di Lilli Gruber “Basta!”, si infuria quando alle donne viene chiesto di avere più coraggio, di essere straordinarie, eccezionali, wonderwoman capaci di conciliare lavoro e carriere. «Le donne devono semplicemente essere un poco più normali. Diamogli piuttosto gli aiuti e gli strumenti per fare le madri e lavorare senza dover rinunciare a nulla». Un «inno alla normalità», quello della ministra all'Agricoltura. E se le donne devono contare di più non è solo questione «di giustizia, ma di democrazia».

Accanto alla ministra, a presentare stasera alla libreria Feltrinelli della Galleria Sordi il libro della giornalista “Il potere delle donne contro la politica del testosterone” (edizione i Solferini), c'erano anche il ct della nazionale di calcio femminile Milena Bertolini e Luca Telese. Tra il pubblico, l'ex ministro Marianna Madia, l'onorevole Maria Elena Boschi, l'ex presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone, Mariastella Gelmini, Serena Dandini, Deborah Serracchiani. «É ora di dire basta», attacca la Gruber. «I numeri sono spaventosi e non più tollerabili. La mia non è una battaglia femminista. Siamo oltre. Non è di destra o di sinistra. Ma una battaglia di giustizia. Non è un libro contro maschietti, come qualcuno accusa. Quando la discriminazione delle donne è così potente e non è più tollerabile. Nell'era del popolusino vedo ovunque, in Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia, un montante neomaschilismo. Che rischia di farci tornare indietro. Parlerei di negazionismo della discriminazione». 

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Quello del calcio, dice la Bertolini, «è un mondo dove sessismo e maschilismo sono all'ennesima potenza. Una donna che gioca a calcio viene ancora considerata strana e denigrata. Grazie a questo mondiale abbiamo avuto visibilità e si è cominciato a parlare di questioni per noi fondamentali, come quella del dilettantismo e della mancanze di tutele». 
L'appello della ministra alle donne: «Non abbiate paura di esercitare il potere. Ma chi l'ha detto che le donne non devono essere competitive. Mica sono sante. Devono essere come sono. Spesso si associano ai giovani, come categoria debole. Ma i giovani crescono e cambiano. Le donne restano donne, e discriminate tutta la vita». Quote rosa, vere e ovunque, sostiene Lilli Gruber. «Quando avevo  30 anni non ero favorevole alle quote rose. Poi ho capito che sono fondamentali meccanismi, chiamatele pure forzature, per ristabilire gli equilibri».   
 
Un libro «manifesto», lo definisce Telese. «Il tempo dei proverbi è finito - scrive Gruber - è arrivato quello del cambiamento. Che è nelle mani delle donne». Alle ragazze consiglia: comprate una giacca, imparate a dire no agli uomini, studiate, «sempre tutto, un sacco. Il lato positivo dell'intollerabile lassismo di questi tempi è che troverete uomini impreparati».  



 

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