L'autrice Flavia Biondi: «Quando scrivo mi sembra di non venir presa in considerazione al pari degli autori uomini»

Flavia Biondi
di Valentina Venturi
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Sabato 31 Ottobre 2020, 21:51 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 19:53

Ragazze che cercano l'emancipazione ritrovandosi nel contempo a dover risolvere un thriller. Tutto questo e molto altro nel fumetto “Ruby Falls” edito Bao Publishing e scritto dalla sceneggiatrice americana Ann Nocenti (una celebrità dei comics USA). I disegni sono a cura di Flavia Biondi, che la stessa Nocenti ha voluto per questo lavoro. Il fumetto ha fatto ricevere a Biondi il plauso di nomi come Emil Ferris, vincitrice del Gran Guinigi a Lucca Comics 2018 per "La mia cosa preferita sono i mostri" e dell'autore e disegnatore di "Lost dogs" Jeff Lemire.

Biondi lei ha esperienza sia come disegnatrice che autrice. Il fumetto è accogliente verso le donne?

«Ancora oggi il mondo del fumetto in Italia è caratterizzato da una maggiore presenza maschile, soprattutto per quanto riguarda la parte scritta, tra sceneggiatori e curatori di serie. Di disegnatrici ce ne sono molte di più, mentre sul versante della scrittura siamo ancora in minoranza. A volte quando scrivo le mie opere mi sembra di non essere presa in considerazione al pari di autori uomini, ma esperienze in cui sono stata messa da parte o penalizzata non mi sono mai capitate».

Quale pensa sia la ragione?

«Non saprei dire perché i nomi femminili sono stati sempre molto pochi, però negli ultimi 10 anni la situazione sta cambiando. Siamo in salita, ma sicuramente non è ancora paritaria».

Crede che le donne abbiano una marcia in più?

«Io ho iniziato a scrivere storie per la casa editrice Renbooks, che pubblica storie a tematiche LGBT. Per caso mi sono ritrovata a raccontare storie di uomini omosessuali per un pubblico di uomini omosessuali: non era esattamente il mio ambito, eppure mi sono trovata benissimo a reinventarmi in questa veste. Credo che più che avere una voce diversa, esistano gusti diversi e tipi di narrazioni con una sensibilità differente».

Ann Nocenti ha scritto storie per personaggi come Catwoman (DC Comics) e Daredevil (Marvel). Cosa l’ha spinta a collaborare?

«Il fatto che “Ruby Falls” fosse una storia completamente al femminile. Ann è una scrittrice che ha sempre lavorato con i supereroi. Il fatto che in questa storia non ce ne fossero, ma racconti di persone comuni che cercano semplicemente di risolvere un mistero e di fare la loro parte, è stata una delle cose che mi è piaciuta di più».

Nocenti è intervenuta in qualche modo?

«Qualche indicazione di massima me l'ha data ma a livello visivo mi ha lasciato libera di gestire i personaggi come meglio credessi».

“Ruby Falls” è un noir: c’è la classica femme fatale?

«È un libro che si spira al genere di film del passato in cui la femme fatale aveva un look sexy e aggressivo. Ann voleva che la protagonista Lana fosse l'opposto: una ragazza sportiva, che durante la storia più si appassiona alla parte investigativa e più in realtà diventa anche lei a suo modo una sorta di femme fatale dei film. Quindi ho voluto una protagonista che avesse questi capelli rossi, perché nella storia ci sono diversi elementi che riportano questo colore, un po’ partendo dal titolo, un po’ perché è autunno e un po’ anche perché il racconto è ambientato in una cittadina in cui tutti sono di origini tra metà italiana e metà irlandese. Era inevitabile!».

Una ragazza in cui riconoscersi.

«Volevo che fosse una ragazza normale, ma con uno sguardo piuttosto potente. Per questo ho lavorato a fondo sulle sue espressioni, sul modo con cui si pone agli altri: si può dire tranquillamente che ha un caratteraccio. Un personaggio che ha sempre le braccia incrociate o le mani sui fianchi, non è tranquilla né piacevole. E forse vive dei contrasti con gli altri che invece hanno caratteristiche più classicamente femminili come la sua fidanzata o la nonna molto posata e una mamma complicata».

Progetti futuri?

«Sto lavorando a un mio titolo per "Bao Publishing". Nel contempo con il fumettista Giulio Macaione, lo sceneggiatore Marco Bucci e la scrittrice Eleonora Caruso stiamo collaborando per un progetto per la casa editrice Bonelli. In questo caso la protagonista è una donna davvero molto forte: qualcosa che non è mai vista prima».

 

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