Sherol Dos Santos, da X Factor a "Disarmata": «Canto le donne che non si sentono capite»

Sherol Dos Santos
di Valentina Venturi
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Martedì 21 Luglio 2020, 15:45

La cantante Sherol Dos Santos, 23 anni è giunta al suo terzo singolo. Con “Disarmata” per la Instant Crush Records, dedica a tutte le donne una canzone in cui si amalgamano echi di Mozart e sound elettronici. Italiana di origine capoverdiana, è nata e cresciuta nel quartiere di San Basilio a Roma, ma si è fatta conoscere nel 2018 a "X Factor" dove, oltre a conquistare i live, ha convinto pubblico e critica, entrando nelle grazie di Manuel Agnelli, che l’ha voluta al suo fianco in "Ossigeno".
 
Ha mai vissuto situazioni in cui si è sentita "Disarmata"?
«Sì ed è stato abbastanza brutto».
 
A cosa si riferisce?
«A quindici anni sull’autobus totalmente pieno si viaggiava appiccicarti. Ero con una mia amica e a un certo punto mi sento una presenza dietro che mi si strusciava addosso. Era un signore anziano, di 60 anni che si era attaccato al mio corpo. Mi sono paralizzata, non sapevo cosa fare, in quelle situazioni ti si annebbia il cervello. E non sono stata in grado nemmeno di spingerlo via».
 
Ripensandoci, cosa avrebbe voluto fare?
«In quel momento mi sarei dovuta ribellare, girandomi e gridandogli: “Cosa stai facendo? Come ti permetti?”. Oggi capisco che dobbiamo farci rispettare. Odio chi mi dice che se indosso la gonna corta mi devo aspettare certe reazioni. Nel 2020 è stupido. Purtroppo non si può prevenire, ma una donna non si deve mai sentire in colpa».
 
Da dove nasce il titolo “Disarmata”?
«Parlo della situazione in cui una donna si trova durante una relazione sentimentale, quando non si sente né capita né presa in considerazione, descrivo il malessere che si prova quando non si viene ascoltati. Ci si ritrova disarmati, completamente, perché diventa inutile anche lottare».
 
Cosa accade poi?
«Quando non si stente capita la donna tende a cercare di parlare e dare tutta se stessa. Ma poi arriva il momento in cui si ripete: “Io sono disarmata nei tuoi confronti, non lotto più”. E si riprende in mano la sua vita, perché capisce che lei vale ed è importante».
 
È stata corista di Tiziano Ferro nella trasmissione di Virginia Raffaele; dove ha iniziato?
«La mia prima esperienza nel mondo della musica è stata all’Auditorium, nel coro delle voci bianche dell’Accademia di Santa Cecilia. Per l’audizione avevo portato l’aria della Regina della notte de “Il flauto magico” di Mozart, che ha dei vocalizzi particolari».

Da Santa Cecilia a "Disarmata"?
«In studio per "Disarmarta" con il mio produttore Marco del Bene aka Korben stavamo arrangiando il brano e parlando gli ho raccontato della mia audizione a 8 anni. Entusiasta mi ha convinto a rifarla; dopo aver campionato i miei vocalizzi, ci siamo resi conto che stavano bene e anzi, rendevano più particolare il brano».

 

 

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