Il suo personaggio, quello di Meredith Grey, è sempre stato la figura centrale della serie e, ovviamente, l'unico sempre presente durante le 15 stagioni di Grey's Anatomy. Eppure, Ellen Pompeo non sempre si è sentita a suo agio sul set della serie tv che l'ha resa celebre al mondo, e lo ha rivelato di recente.
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In un'intervista a Vulture, Ellen Pompeo ha infatti rivelato che, durante la lunga esperienza sul set di Grey's Anatomy, la vita non è stata facile. «Su quel set c'erano seri problemi culturali e comportamenti pessimi. Era un ambiente tossico e per i primi dieci anni pensavo solo ad andarmene, era tutto quello che volevo» - spiega l'attrice, 49 anni - «Poi sono diventata mamma, nel corso della sesta stagione, e a quel punto la cosa non riguardava più solo me. Avevo qualcuno di cui occuparmi e mi sono chiesta: "Dove potrei trovare, a 40 anni, lo stesso compenso? Devo badare a mia figlia e devo rimanere". Quella serie, così amata dal pubblico, sul set era un vero incubo. Non poteva continuare così, io volevo che questa esperienza cambiasse perché volevo essere felice e orgogliosa del mio lavoro».
Parlando del collega sul set, Patrick Dempsey, Ellen Pompeo ha poi spiegato: «Eravamo entrambi protagonisti, ma lui all'inizio guadagnava il doppio di me. I produttori erano convinti che senza di lui la serie non sarebbe più stata seguita, ma io e Shonda Rhimes abbiamo lottato per cambiare Grey's Anatomy e dimostrare che non era così. Abbiamo cambiato il finale di questa storia». Dopo tanti anni difficili, infatti, qualcosa è cambiato: «Oggi guadagno molto più rispetto all'inizio della serie e l'ambiente sul set è decisamente migliorato, quei problemi sono solo un lontano ricordo».
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