Francesca, la chef blogger: «In Italia facevo tre lavori sottopagati, dall'altra parte del mondo sono rinata»

Francesca Poli all'interno del suo ristorante "Da Francesca" a Quito in Ecuador
di Enzo Vitale
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Mercoledì 22 Maggio 2019, 13:26 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 14:14
«In Italia? La prima domanda ai colloqui era sempre la stessa: sei fidanzata? E poi puntualmente arrivava la sequela del “vuol avere figli” e “quanti”.  Le avances ? Figurati, ma preferisco non parlarne, meglio non ricordare certi momenti».
Francesca Poli risponde direttamente dall'altra parte del mondo, dall'Ecuador, più precisamente dalla capitale Quito dove in quattro e quattr'otto è riuscita ad aprire ben due locali: un ristorante e un bar, quest'ultimo insieme ad altri soci.
«A dire il vero ho lasciato l'Italia perché mi era stata data l'opportunità di poter lavorare in un altro Paese e, fondamentalmente -prosegue Francesca-, non avevo niente da perdere: da oltre otto anni avevo un'attività sottopagata e per arrotondare facevo altri due o tre lavori. Gratificazioni pari a zero. Nonostante tutti questi sforzi -continua- non ero pienamente autosufficiente e tantomeno felice e soddisfatta. Alla fine mi son decisa e me ne sono andata dall'altra parte del mondo».

A una conoscenza quasi maniacale dei film di Alfred Hitchcock e un amore smisurato per Grace Kelly si aggiungono la laurea in Lingue e Letterature straniere, un'occupazione come traduttrice e controllo qualità per una impresa americana e l'attività di pubblicista per ben otto anni.  Ma niente, il lavoro non ingranava.

(Francesca Poli ai tempi del Blog Cibo Creativo insieme alla socia Loredana Ciarrocchi: siamo nel 2013)

«Sembrerà strano, ma in Ecuador ho potuto aprire in due settimane due locali. Con permessi e annessi. Ora sono totalmente padrona di me stessa, del mio lavoro, della mia vita».
Le soddisfazioni, naturalmente, non sono arrivate subito. Dal punto di vista economico la tranquillità è arrivata dopo tre anni di duro impegno. «Sì -ride-, ho lavorato duro ma adesso posso andare a dormire tranquilla, pagarmi i viaggi quando voglio andare a trovare i miei in Italia, togliermi i miei sfizi. Dopo gli studi non sapevo proprio cosa fare, non avevo le idee ben chiare ma dentro di me, probabilmente, già sapevo che volevo andare via dall'Italia. Non perché non amassi il mio Paese, anzi. In Italia ho provato e riprovato, però poi ho scelto di rimettermi in gioco, imbattermi in cose nuove, abitudini, posti, culture. Insomma ad un certo punto ho voluto sfidare me stessa».

CHEF E BLOGGER
Tra le tante attività che si è inventata in Italia, per un certo periodo, c' è stata proprio la cucina. All'epoca, insieme ad un'amica, le sue ricette avevano attirato l'interesse di qualche realtà del settore. Grazie alla visibilità offerta dai social diverse aziende l'avevano contattata. Per lei, bolognese naturalizzata marchigiana, sono arrivate chiamate persino dalla Sicilia, per arance e ricette a base di agrumi.
«Ho provato anche questo -ricorda Francesca-, gli amici invitati a cena facevano da vere e proprie cavie per le mie ricette. Ci davano le loro valutazioni sincere e qualche volta consigli su possibili miglioramenti». Dopo la «fase sperimentale», il lancio su internet, ma anche questa attività non ha mai sfondato....quindi dai manicaretti si passa alla musica Rock dove Francesca diventa presentatrice del Contest Sotterranea a San Benedetto del Tronto. Diverse edizioni, tanto divertimento, molte conoscenze, ma poi Sotterranea viene inghiottita e Francesca deve ricominciare ancora una volta tutto daccapo.


(Francesca presentatrice del contest Rock Sotterranea a San Benedetto del Tronto insieme all'amica Cristiana Saporosi, ora medico chirurgo)



LA DECISIONE
Quattro anni fa arriva la decisione di dire basta: «Non mi ha mai spaventato il dover cambiare radicalmente vita anzi, lo adoro. Giunta a questo punto -riflette- potrei cambiare nuovamente tra qualche anno, chissà. La vita da ristoratore è dura e sacrificata ma l'essere io padrona di me stessa al 100% sì, mi appaga».

Difficoltà in un Paese così diverso e lontano dal nostro? «No, assolutamente -risponde decisa-, qui essere donna non mi ha dato alcun problema, ma chiaro non sono una dipendente, non ho fatto molti colloqui di lavoro, quindi non saprei. Per il mio ristorante l'essere una chef donna è un vantaggio, i clienti apprezzano molto di più».

Possibile? Uno pensa al Sudamerica e gli vengono strane idee...: «Per ciò che mi riguarda, qui non sono mai stata discriminata né come donna né come straniera».

Consigli alle sue coetanee? «Non so, non credo di essere la persona giusta per dare consigli! L'unico suggerimento che posso dare è di mettersi in gioco, sempre. A qualsiasi età. Non aver paura di ricominciare daccapo perché è una rinascita soprattutto a livello personale, difficile e dura, ma che ti rende più forte e più consapevole di te stessa».

Francesca ce l'ha fatta, ora provate un po' voi.


enzo.vitale@ilmessaggero.it
 
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