Francesca, coach della pallanuoto Matrix Genzano: «Unica allenatrice donna, nuoto contro corrente»

Francesca unica allenatrice in un ambiente di maschi: "Nuoto contro corrente"
di Ermanno Amedei
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Lunedì 22 Luglio 2019, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Cimentarsi con un mondo prettamente maschile è dura per una donna ma Francesca Petrilli, 36 anni di Albano Laziale ne ha fatto una scommessa che è intenzionata a vincere.
Carattere forte e deciso, Francesca da 8 anni è direttore tecnico della Pallanuoto Matrix di Genzano e quest’anno, da bordovasca, ha guidato le due compagini di under 17 e under 20 nelle categoria nazionale della Federazione Italiana Nuoto.

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In tutto, per la Matrix Genzano, gestisce 60 atleti divisi in squadre tutte maschili che vanno dagli under 9, under 11 e under 13 regionali, oltre alle due compagini nazionali ed è alla testa di un team di quattro tecnici tutti maschi.

“Non c’è, nel regolamento della Fin, nessun divieto a che una donna possa allenare una squadra maschile, forse perché – dice lei – nessuno si aspettava che una donna volesse cimentarsi in questa sfida”.

Il curriculum sportivo di Francesca giustifica pienamente l’incarico affidatole dalla polisportiva dei Castelli. È in piscina dall’età di sei anni prima come nuotatrice e a 12 anni con la pallanuoto. A 15 anni giocava già in serie A1 con l’As Castelli Romani partecipando a diversi campionati, e in uno anche con i colori della squadra del Varese. A 28 anni, all’attività agonistica ha affiancato anche quella di direttore tecnico e, a 34 anni, con la gravidanza, ha deciso di concentrarsi solamente sull’attività di allenatrice.

Avrebbe potuto allenare una squadra femminile. “Si – dice lei – avrei potuto, ma l’idea di essere la prima allenatrice di una squadra maschile mi stimolava anche per confrontarmi con un ambiente diverso da quello femminile che ben conosco. E’ un sentiero nuovo, con tante difficoltà e soddisfazioni, ma anche con tanta diffidenza da chi non è abituato a vedere da bordo vasca una donna dare indicazioni tecniche agli uomini in acqua. Ritengo che le donne abbiano idee diverse dagli uomini su come allenare una squadra, ma non per questo, migliori o peggiori”.

Il primo anno l’under 20 si è classificata penultima. “Abbiamo certamente pagato l’inesperienza nell’affrontare una categoria superiore a quella che conoscevamo. Con tutta probabilità, essere nuovi in un campionato d’elite e il fatto che la squadra sia guidati da una coach donna ha influito su alcuni atteggiamenti o comportamenti dell’ambiente pallanuoto abituato a confrontarsi con soli maschi, così come può aver influito anche su alcune scelte arbitrali che talvolta ci capitava di non comprendere. Comunque se la salita è stare forse resa più dura, è di certo per noi anche più motivante e formativa. Siamo una realtà sportiva, molto giovane ma ormai ben ramificata nell'area dei castelli, ed in soli 8 anni abbiamo raggiunto, ben due campionati nazionali, espressione di una scuola pallanuoto, dedita, umile ma al contempo appassionata ed efficace. Inoltre – continua la coach della Matrix Genzano – ho fatto da apripista per le donne in un settore tipicamente maschile. Chi verrà dopo di me, sarà certamente avvantaggiata”. 
 

 

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