Palermo, il racconto choc di una 15enne: «Papà ha cercato di soffocarmi. Lo denuncio per salvare anche mia madre»

Palermo, il racconto choc di una 15enne: «Papà ha cercato di soffocarmi. Lo denuncio per salvare anche mia madre»
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Martedì 24 Dicembre 2019, 10:52 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 19:01

Stanca delle violenze e dei maltrattamenti che da anni subiva dal proprio padre - una volta le avrebbe persino stretto la cintura di pelle attorno al collo rischiando di soffocarla -una ragazzina di 15 anni ha deciso di dire basta e di denunciare il genitore. Anche «per salvare» la madre, casalinga, che non aveva mai avuto il coraggio di farlo. Accade in un paesino dell'entroterra palermitano, dove la giovanissima vittima ha presentato querela. Pochi giorni fa, come apprende l'Adkronos, si è presentata nella caserma di Corleone, che comprende anche i territori di Chiusa Sclafani, Campofiorito e Giuliana, per sfogarsi e raccontare il suo calvario. La minore si è rivolta all'avvocato Antonio Di Lorenzo, il legale di Claudia Stabile, la giovane mamma che era scappata di casa finendo anche a 'Chi l'ha vistò e che si è rifatta viva chiedendo la separazione dal marito.

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La piccola vittima ha denunciato il padre, che è dipendente pubblico, per il reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni. «Il coraggioso gesto della minore non sta tanto nel fatto di avere denunciato il padre, ma di averlo denunciato anche nell'interesse della mamma, fatto alquanto singolare, che per anni avrebbe subito molestie e violenze psicologiche e fisiche da parte del marito, ma che non ha mai avuto la forza di denunciare, per paura e per amore della famiglia», dice l'avvocato Di Lorenzo all'Adnkronos. Che, però, aggiunge che sarà adesso la «magistratura a fare i dovuti riscontri». La Procura di Termini Imerese (Palermo) ha avviato le procedure di rito e adesso la ragazzina è in attesa dei primi provvedimenti, probabilmente in applicazione della cosiddetta legge codice rosso, approvata solo di recente. 

L'INCUBO
Intanto la ragazza già da alcuni giorni è ospite dei familiari del suo ragazzo dove ha cercato e trovato riparo, dopo che il papà le aveva materialmente chiuso la porta di casa. «Vedremo cosa farà la mamma, se trova il coraggio di confermare e denunciare il marito», aggiunge il legale della ragazzina. Ma cosa ha raccontato la piccola vittima ai carabinieri? «Da molti anni non ho un buon rapporto con mio padre con il quale da luglio non parliamo più - racconta la giovane - Da tre anni mi alza le mani, colpendomi al volto e al collo e nel corpo». E racconta degli episodi particolari. «Due anni fa circa, mi trovavo in palestra - dice - mentre ero fuori in attesa che il padre del mio compagno mi venisse a prendere mio padre è venuto a sorpresa e vedendomi abbracciata con un mio amico, ha cominciato a picchiarmi. Mi ha colpito al naso al punto da farmi uscire il sangue e mi ha schiaffeggiato al punto da farmi volare gli orecchini». In macchina avrebbe continuato a picchiarla «violentemente», come dice la giovane. «Giunti a casa non mi ha fatto entrare e ha chiuso a chiave, vedendomi agitare e fare confusione ha aperto la porta e aggredendomi mi ha girato la sua cinta al collo». «Dopo di che lui è rientrato e io mi recavo nella vicina fontana per sciacquarmi il sangue che mi colava dal naso», dopo pochi minuti «è arrivata mia madre che in quel momento non era in casa e vedendomi in quelle condizioni mi ha portato nei pressi della piscina comunale fino a quando non sono arrivati i miei nonni materni che hanno provato a prestarmi le prime cure». Da quel giorno i rapporti tra padre e figlio «si sono definitivamente rotti», racconta la ragazza.

«Successivamente mio padre ha continuato ad agire in maniera violenta», dice. «Ricordo che aveva l'abitudine di rimproverarmi usando la violenza, in particolare usava alzarmi le mani colpendomi al viso e al collo, mi ha preso a calci nelle gambe...». Un'altra volta le avrebbe otto «un vaso circolatorio dell'occhio». L'ultima volta che l'avrebbe picchiata risale a due mesi fa. Inoltre, quando la chiama la insulta con epiteti terribili come «zoccola» o «drogata» o anche peggio. La sera prima della denuncia l'ennesima aggressione. Che ha fatto scattare la molla. «Basta, denuncio». 


LA MAMMA
La ragazza ha raccontato ai Carabinieri che «nella mia famiglia tutti temono mio padre e se oggi finalmente trovo il coraggio di denunciare tutto ciò che mio padre mi ha fatto voglio anche farlo per mia madre la quale ha sempre subito violenze fisiche e psicologiche ma non ha mai avuto il coraggio di denunciarlo un pò per paura e un pò sacrificando se stessa per amore della famiglia». La ragazza chiede l'allontanamento del padre dalla casa oppure chiede di potere stare a casa della famiglia del fidanzatino che l'hanno sempre trattata «come una figlia». Spetta adesso alla magistratura decidere cosa fare per riuscire a salvare la ragazza delle violenze del padre e salvare, in questo modo, anche la propria madre.

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