Fuori concorso il fim della Kauber, che l'anno scorso finse il Festival di Torino nella sezione italiana doc: racconta attraverso un centinaio di interviste a donne tra i 20 e i 102 anni, un aspetto inedito del nostro Paese. Basti pensare che il viaggio inizia in Piemonte con Maria Pia, prosegue in Veneto con Caterina che si definisce autoironicamente “la parodia del pastore” perché “sembra facile, ma niente dev’essere improvvisato”. Nulla, però, le vieta di praticare anche un’altra sua grande passione, la musica. E così, mentre le sue pecore pascolano, Caterina suona il violino creando un’atmosfera surreale tra i pascoli alpini. Si passa poi in Trentino Alto Adige dove la regista scova Rosina, una vivace e allegra signora sulla settantina che consiglia l’uso del forcone e la vita all’aria aperta come potenti antidepressivi, invitandoci a raggiungerla semmai volessimo staccare la spina dalla quotidianità cittadina. Scendendo verso sud, sulla spina dorsale appenninica, Anna va in Umbria, in Abruzzo dalle sorelle Germano, in Ciociaria da Anna e Assunta fino in Aspromonte, terminando facendo un salto in Sardegna dalle giovanissime sorelle Marica e Lucia e dall’anziana Zia Michela che scatena risate di gusto in sala con i suoi racconti sulle pecore che quando era giovane venivano rubate da un particolare tipo di lupo, “quello cristiano!”.
Tra gli appuntamenti del Festival, il 27 ottobre, nel portale delle arti di Massa Marittima sarà allestita la video installazione 'the Fabric of the World' a cura di Cristina Picchi e la presentazione del libro 'Donne 4.0' di Darya Majidi. Prevista anche una tavola rotonda sul tema 'Cinema: lo sguardo delle donne!'. A chiudere la rassegna la cerimonia di premiazione con la consegna di tre premi: due di 1000 euro ciascuno, al miglior documentario italiano e al miglior documentario internazionale, e un premio speciale Cinema&Donne.
«Il festival si propone - spiega la direttrice artististica Cristina Berlini - di far apprezzare e conoscere una produzione cinematografica d'avanguardia come il documentario, con il suo linguaggio originale e innovativo. Docudonna nasce soprattutto al fine di valorizzare la produzione cinematografica delle registe. La scelta poi di Massa Marittima nasce dalla necessità di creare un 'decentramento culturalè perché questa città, con le sue ricchezze storiche e artistiche, non ha niente di meno rispetto ad altre realtà più blasonate, e fare un festival come questo significa contribuire a promuoverla e valorizzarla».
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