Stavolta nelle schede elettorali è possibile esprimere fino a tre volti, seguendo però il principio della alternanza di genere, se i prescelti sono due è necessario votare un uomo e una donna, se fossero tre invece non è possibile scegliere tre candidati dello stesso sesso. Il rispetto di queste regole non incide sulla validità effettiva del voto, ma porta all'annullamento delle preferenze successive alla prima.
La novità di queste elezioni riguarda proprio le donne che, per la prima volta, ogni scheramento è stato obbligato a candidarne almeno la metà del totale e a inserirne una nei primi due posti di ogni circoscrizione. Una sorta di test anche per la parità di genere.
Attualmente circa il 36% dei deputato è di sesso femminile, percentuale che arriva a 40 se si parla della rappresentanza italiana. All'appuntamento per eleggere i 73 o 76 esponendi di cui 'Italia ha diritto, a sseconda dell'esito Brexit,
© RIPRODUZIONE RISERVATA