Proprio per non rimanere a guardare la Fondazione Roma con questa iniziativa intende, ancora una volta, mettersi a disposizione delle esigenze del territorio, e rispondere in modo originale e concreto ad un'emergenza assoluta e drammatica, che umilia e scuote le nostre coscienze».
Il Presidente della Fondazione Roma, Franco Parasassi, esprime la propria soddisfazione per il lavoro fatto nella predisposizione del progetto, ®teso a cercare di confezionare - dichiara - un pacchetto di servizi damettere a disposizione di chi, dopo aver fatto espressa denuncia all'Autorità Giudiziaria, intende ricevere un sostegno rapido, personalizzato e completo per sé ed i propri figli».
Il servizio è attivo da oggi, lunedì 28 settembre, e raggiungibile attraverso un numero di telefono e un indirizzo email dedicati (06/697645406 - progettodonna@fondazioneroma.it). La Fondazione Roma, pur non configurandosi come un Centro antiviolenza, assicurerà alle donne che si rivolgeranno al servizio, un intervento a misura della persona, predisposto da un’équipe di professionisti che accompagnerà la donna e i suoi figli nel percorso di fuoriuscita dalla violenza, nel recupero dell’autonomia e nel reinserimento sociale. L'intervento personalizzato potrà prevedere, a titolo esemplificativo: sostegno psicologico, consulenza legale, servizi di medicina specialistica e mediazione culturale per le donne straniere. Laddove nelle circostanze più gravi fosse ritenuto necessario, la Fondazione si adopererà per individuare una comunità di alloggio residenziale, ove ospitare la donna e i suoi figli. L’accesso al progetto sarà garantito a tutte le donne italiane e straniere (in possesso di regolare permesso di soggiorno in Italia qualora extracomunitarie) residenti, domiciliate o che dimorino abitualmente a Roma e provincia, e che abbiano presentato denuncia alle Autorità di Pubblica Sicurezza. In caso contrario, la Fondazione si farà comunque carico di indicare alla donna il più vicino Centro antiviolenza e di illustrarle i percorsi e i servizi cui potrebbe avere accesso qualora decidesse di sporgere denuncia, allo scopo di contribuire in tal modo a far emergere il dramma della violenza sommersa.
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