Donne italiane le più lavoratrici d'Europa: ecco quante ore al giorno (in ufficio e a casa)

Donne italiane le più lavoratrici d'Europa: ecco quante ore al giorno (in ufficio e a casa)
di Angela Padrone
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Mercoledì 15 Maggio 2019, 11:11 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 17:37

C’è stato un tempo, nell’immaginario dei bambini italiani, in cui il papà tornava stanco dal lavoro e si metteva in pantofole sulla poltrona, a guardare la tv o a leggere il giornale, mentre la mamma preparava la cena e mandava i figli a letto. C’è stato un tempo, e ancora c’è. Perché, adesso che si fanno le rilevazioni Istat sull’uso del tempo, si scopre che le donne italiane sono tra gli individui che lavorano di più in Europa, tra lavoro retribuito e lavoro domestico (spesso sommandolo). Gli uomini italiani, invece, sono tra quelli che lavorano meno, anche mettendo insieme lavoro retribuito e lavoro non retribuito. Meno dei nostri uomini lavorano solo i greci. Senza offesa per nessuno.

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Secondo l’ultima ricerca sui Tempi della vita quotidiana Istat, le donne italiane lavorano in media 6 ore e 20 minuti al giorno. Più di loro, o quanto loro, soltanto romene, austriache e serbe. Gli uomini italiani, invece, lavorano 5 ore e 11 minuti al giorno. Più o meno al livello di spagnoli, inglesi e francesi. Ma rispetto ai maschi transalpini, i nostri passano più tempo in ufficio e meno a cambiare pannolini e lavare piatti. I maschi mediterranei e le loro iperattive donne quindi, confermano i peggiori stereotipi. 

Ma le sorprese non finiscono qui. E’ nella divisione tra lavoro domestico e lavoro retribuito che l’Italia ha un vero record. A quanto pare noi amiamo smodatamente pulire la casa e cucinare. Nessuno lo fa quanto noi. Il pranzo fuori casa, che per chi lavora nelle grandi città sembra ormai normale,  riguarda meno di una persona su 4. Tutti gli altri pranzano a casa. E la colf? Solo il 7 % delle famiglie italiane ha un collaboratore domestico. Facile fare i conti: resta un enorme quantità di lavoro di pulizia e di preparazione del cibo che non viene fornita sul mercato, ma che viene dal lavoro non retribuito. E chi lo fa questo lavoro? Le donne, ovviamente.

 Ma c’è di più. Si dirà: questa divisione dei ruoli è il risultato del fatto che in Italia le donne non hanno un’occupazione, spesso fanno le casalinghe  e quindi è normale che lavorino di più a casa. No, non è vero. Le donne italiane  sono quelle che, anche se lavorano in ufficio, poi tornano a casa e si occupano ancora di tutto il resto. Quando un uomo “lavora”, cioè ha un lavoro retribuito, poi dedica al “resto” 1 ora e 47 minuti al giorno. Una donna che “lavora”, cioè che ha un impiego retribuito, invece, dedica altre 4 ore a quelle attività da sussidiario anni ‘50 (cucinare, pulire e occuparsi dei bambini), mentre i loro mariti si dedicano al proprio tempo libero.

E’ vero che le cose negli ultimi anni sono un po’ cambiate. Il lavoro femminile è sceso di una ventina di minuti al giorno dal 2000 a oggi. E quello maschile è cresciuto di altrettanto. Se continua così ci vorrano 60 anni per riequilibrare i carichi di lavoro, grazie soprattutto agli uomini più giovani, più coinvolti soprattutto nella cura dei bambini. Ma non è detto che bastino. E non è detto che ci bastino.

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