Coronavirus, violenza in casa: una app per le donne in lockdown

Coronavirus, violenza in casa: una app per le donne in lockdown
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Giovedì 16 Aprile 2020, 19:27
 «Un'emergenza nell'emergenza», quella delle violenze in casa durante il lock-down. Le richieste di aiuto ai centri sono aumentate  dal 2 marzo al 5 aprile del 74,5 per cento, secondo i dati di D.i.Re (la rete impegnata nel combattere la violenza sulle donne). L'Associazione Luca Coscioni, in prima linea nella tutela delle libertà e i diritti civili, che ha deciso di scendere in campo al fianco di Donne in Rete creando CitBot, un sistema di intelligenza artificiale sviluppato da Revevol Italia in grado di rispondere alle domande sul tema.

Si tratta di un servizio totalmente gratuito che fornisce informazioni in modo chiaro e preciso 24 oresu 24. Le domande ricevute da CitBot (
«Mio marito mi picchia, cosa posso fare?», «Come chiedere aiuto?», «Cos'è lo stalking?», «Come trovo un centro antiviolenza?», «Se sono in pericolo cosa posso fare?») rivelano ansia, paura, preoccupazione, ma anche incertezza su informazioni pratiche, che in generale ruotano intorno alla disponibilità di servizi a seguito dei numerosi decreti dell'esecutivo.

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CitBot, viene sottolineato, è un progetto unico, «è il chatbot delle libertà civili che risponde su un'ampia varietà di temi, come testamento biologico, interruzione volontaria di gravidanza, immigrazione, fecondazione assistita, cure palliative, accesso Corte Europea dei Diritti Umani, unioni civili, cannabis. Risposte basate sulle informazioni ufficiali (Ministero della Salute, Organizzazione Mondiale della Sanità, European Centre for Disease Prevention and Control, Ministero del Lavoro). Un sistema in evoluzione in grado di imparare a riconoscere le domande con sempre maggiore precisione a mano a mano che viene utilizzato». 
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