Cile, dopo i flash mob nasce il partito femminista. La leader: «Cambieremo la costituzione»

Cile, dopo i flash mob nasce il partito femminista. La leader: «Cambieremo la costituzione»
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 19:44

Che qualcosa stesse cambiando nel Pease scosso dalla crisi economica e sociale più spaventosa degli ultimi anni fu chiaro a tutti proprio il 25 novembre, quando in occasione della Giornata internazionale dell'eliminazione della violenza contro le donne circa 200 giovani realizzarono un clamoroso flash-mob lanciando la canzone "El violador eres tu". Letteralmente "il violentatore eri tu" a ribadire come nessuna donna, vittima di violenza di genere, potesse essere minimamente accomunata o peggio coinvolta in un assurdo ribaltamento di colpa del più vile atto violento.

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Un successo clamoroso. Da lì partì un'emulazione in tutto il mondo fino a quando, sempre in Cile, vi fu una performance senza precedenti, il 4 dicembre, di 10.000 donne, quasi tutte over 40 in abito nero e fazzoletto rosso al collo, aderenti al gruppo "Las Tesis Senior", davanti allo Stadio Nazionale di Santiago del Cile, struttura che il dittatore Augusto Pinochet utilizzò come carcere per gli oppositori durante il golpe del 1973.

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Un atto di nascita quanto mai significativo per un movimento che è sfociato in un vero e proprio partito. Dopo aver aderito alle centinaia di manifestazioni antigovernative svoltesi negli ultimi mesi in tutto il Paese - con tante donne che hanno denunciato violenze e stupri da parte della polizia -  il movimento femminista del Cile ha deciso ora un salto di qualità creando un proprio partito, con cui si propone di incidere in termini di genere nell'elaborazione in corso della nuova Costituzione cilena. Così un gruppo di donne, guidate da Rosa Moreno Moore, per anni esule in Europa e poi direttrice di GreenPeace Cile, si è recato presso la sede del Servizio elettorale del Cile (Servel) per depositare la documentazione necessaria alla nascita del Partito alternativa femminista (Paf).




Moreno ha raccontato che il progetto di dare vita ad una formazione politica femminista, si è sviluppato rapidamente  La leader del Paf ha quindi sottolineato che in sette settimane attorno all'idea di far nascere un partito capace di contribuire al cambiamento della società in un'ottica femminista, si sono raccolte oltre 1.000 donne. Ben 13 commissioni hanno lavorato ad un programma che sostiene la necessità di un mondo senza guerre, e senza discriminazione per donne, popoli originari e diversità sessuali. Questo per far sì che si possa costruire un Cile «senza classismo, senza razzismo, senza femminicidi, né crimini odiosi. Un mondo femminista per tutte, tutti e todes». In definitiva, ha concluso Rosa Moreno, «noi riteniamo che la nuova Costituzione per cui è stato indetto un referendum nazionale, non può essere riscritta senza una presenza femminista. Ci sono moltissime donne che vogliono dire la loro». 

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