Primo torneo di calcio a 5 femminile nel carcere di Rebibbia: scende in campo la squadra dell'Atletico Diritti

Le donne sono il 4,4% della popolazione carceraria
di Carla Massi
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Domenica 9 Giugno 2019, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 10 Giugno, 19:31
Non solo in Francia dove si sta svolgendo il Campionato mondiale di calcio femminile. Anche nel carcere romano di Rebibbia le donne scendono in campo. Per la prima volta, infatti, è stato organizzato un triangolare di football femminile a cinque. L'appuntamento è per martedì 11 giugno nel pomeriggio. Si sfideranno la squadra dell' Atletico Diritti femminile, composta esclusivamente da atlete detenute nell'istituto, quella delle studentesse dell'Università Roma Tre e quella formata dagli operatori della casa circondariale.

Un evento da ricordare. Fino ad oggi, infatti, le competizioni sportive all'interno del carcere sono state unicamente al maschile.
«Lo sport è uno straordinario strumento di integrazione e di affermazione dei valori della solidarietà. L’accesso a queste deve costituire un diritto per tutti, liberi o detenuti»  - spiega  Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone e presidentessa di Atletico Diritti. E' stata lei, da oltre vent'anni nel volontariato in carcere, a proporre alle detenute di gettarsi in questa sfida.  Di avvicinarsi a questa disciplina così tanto nuova per le donne. «All'inizio, me lo aspettavo, hanno vinto lo scetticismo e  l'ronia. Hanno pensato che fosse uno scherzo. Poi, piano piano, abbiamo cominciato a costruire un progetto. Ed è nata la squadra. Sono oltre venticinque che si allenano dall'autunno. Donne di ogni parte del mondo, dai venti ai quarant'anni. Unite non solo dalla detenzione».

Così, dopo cinque anni dai primi tornei maschili l'Atletico Diritti, ha messo in calendario anche il mini-torneo rosa. Che già vanta un primo piccolo-grande sponsor. Durante l'incontro saranno donati alle atlete materiali per l’attività sportiva. Non possono essere più di cinque in campo, però, perché non c'è spazio a sufficienza. I primi tempi le giocatrici si sentivano un po' penalizzate, forse avrebbero voluto essere di più in squadra. Magari otto, forse 11.  Ma poi il gruppo ha vinto su tutto. E la voglia di misurarsi con l'esterno ha fatto sì che la maggior parte delle detenute fosse sempre presente agli allenamenti.
«Siamo arrivate a dire "siamo tutte calciatrici” aggiunge Susanna Marietti - tanto è l'impegno che è stato messo. Una bella sorpresa. Siamo riusciti a lavorare sul valore delle regole, anche relazionali, e non solo sulla disciplina che ben si conosce dietro le sbarre». A dare il calcio d'inizio sarà Roberto Fico, il presidente della Camera. Con lui, martedì, anche le giocatrici dell'AS Roma (Serie A di calcio femminile) Claudia Ciccotti, Federica Di Criscio, Camilla Labate e il Pro Rettore dell'Università Roma Tre, nonché vice-presidente di Atletico Diritti, Marco Ruotolo. «Dal 2014  - ricorda - cerchiamo di lavorare sui valori attraverso le attività sportive delle nostre squadre di calcio maschile, basket, cricket e per ultima quella del calcio femminile».

E' stato deciso di  fondare una squadra di calcio all'interno del carcere femminile di Rebibbia  fa sapere Arturo Salerni, vice-presidente della Polisportiva , «per affermare con forza che non esistono barriere nello sport, siano esse sociali, di nazionalità, di genere o quant’altro».
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