Aurora Ramazzotti su Instagram contro i filtri delle stories: «Basta, siamo meglio nature»

Aurora Ramazzotti e le altre contro i filtri su Instagram: «Meglio mostrarsi nature»
di Costanza Ignazzi
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Martedì 11 Agosto 2020, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 06:20

Tutte contro i filtri di Instagram: quella che sembrava la funzione più divertente delle Stories (e utile, perché chi ha voglia di farsi vedere nature sui social appena sveglia?) ora di colpo non piace più, anzi, finisce nel mirino delle influencer. Perché? Filtri come "Cute Baby Face", "Top model look" e "Beauty 2.0" sarebbero "colpevoli" di modificare troppo il viso di chi li usa: labbra e occhi più grandi, pelle levigata, zigomi che sembrano appena usciti dallo studio del chirurgo estetico. Risultato: imbattersi nell'ultima stories della socialite preferita, magari dopo una giornata di smartworking, può intaccare gravemente l'autostima.

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Aurora Ramazzotti contro i filtri: «Ci rendiamo conto? Basta»

L'ultima a scagliarsi contro le stories "artefatte" è stata Aurora Ramazzotti, che qualche giorno fa si era mostrata su Instagram al naturale, con tanto di acne in bella vista: un gesto coraggioso per dimostrare che nessuna è perfetta, nemmeno sui social (dove tutte lo sembrano). «Ci rendiamo conto dei filtri che ci sono? Basta!», ha scritto indignata la figlia di Eros e Michelle Hunziker, alternando una foto con occhi chiari e pelle perfetta a uno scatto struccata con cappellino e sorriso naturale: «Così è meglio». Come lei anche Camihawke, tra le prime a denunciare i filtri che deformano troppo la realtà. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Per postare una foto così, come l’hai scattata, ormai ci vuole coraggio. Soprattutto per chi da sempre fa a botte con la sua insicurezza, il suo peso, i suoi brufoli. Abbiamo dato vita ad una piattaforma dove essere “umani” spicca perché è quasi strano. Siamo tutti belli, famosi, felici e realizzati. Certo, condividere il bello è giusto e lo sarebbe ancor di più se non fosse un mondo un po’ contorto in cui tutti fanno a gara con gli altri. Anche io gioco la mia parte ma cerco sempre di farlo mantenendo quella componente di verità perché altrimenti non sarei fedele a me stessa. E poi non mi piace fingere di essere qualcuno che non sono. Troverò sempre assurdo che qualcuno possa anche lontanamente ispirarsi proprio a me che sono un disastro sia dentro che fuori. Ma allora, visto che ne ho la possibilità, sfrutterò questa stessa piattaforma che sa di perfezione per ricordarci che la perfezione non solo non esiste, ma non è neanche bella. Siamo belli noi, con le nostre cicatrici, e anche se sembra tutto un po’ cliché, a questo punto non c’è cosa a cui credo di più.

Un post condiviso da Aurora Ramazzotti (@therealauroragram) in data:


Un'onda body positive sposata anche da nomi come Chiara Ferragni, che ha messo in mostra qualche imperfezione al grido di «Tutte abbiamo la cellulite», e da Gabrielle Caunesil, la quale ci ha fatto sapere di non entrare più nei jeans preferiti dopo la quarantena (sottotitolo: «E chi se ne importa»). Intanto si moltiplicano i profili che dimostrano come un corpo perfetto e privo di difetti sia, fondamentalmente, una questione di posa e luce favorevole. Che su Instagram stia sbarcando - finalmente - la realtà? 
 

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