Atlete o mamme, il bivio crudele: la scelta di Tania Cagnotto e delle altre

Serena Williams con la sua piccola Olimpia
di Romolo Buffoni
2 Minuti di Lettura
Martedì 11 Agosto 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 10:31

Mettere su famiglia o continuare ad allenarsi duramente per inseguire il sogno delle Olimpiadi? Tania Cagnotto, la più grande tuffatrice italiana di tutti i tempi, ha scelto la prima opzione. Davanti alla prospettiva di stringere i denti per altri dodici mesi ed inseguire i Giochi fuggiti in avanti causa Covid, sacrificando gli affetti, Tania ha scelto di fermarsi e godersi tutto quello che la vita le sta offrendo e le offrirà: l’amore, la figlia Mata di due anni e un’altra vita in arrivo. Conseguenza naturale anche l’addio di Francesca Dallapè, sua compagna nel sincro. Ma lei continuerà a gareggiare nel trampolino 3 metri singolo.

Di Francisca: «Capisco la scelta della Cagnotto e anch'io non ho ancora deciso se andare a Tokyo»

Tania Cagnotto annuncia il ritiro sui social: «Scelgo la famiglia, sono incinta»

Tania Cagnotto è incinta e annuncia il ritiro: «Nuova vita dentro di me, scelgo la famiglia». Niente Olimpiadi di Tokyo



Una scelta tutta femminile che gli uomini spesso non capiscono e, altrettanto soventemente, complicano. Ne sanno qualcosa le atlete che, dopo il parto, decidono di tornare a gareggiare ritrovando il mondo diverso da come lo avevano lasciato. Allyson Felix, sprinter statunitense che con 9 medaglie olimpiche (6 ori e tre argenti) ha il record Usa, ha ingaggiato una battaglia contro gli sponsor che, dopo la maternità, abbattono i compensi delle atlete. Sorrisi, abbracci, pacche sulle spalle e cinismo li ha provati sulla sua pelle Serena Williams tornata al tennis dopo aver messo al mondo Olimpia. Al Roland Garros si presentò con una tuta nera necessaria per contenere e proteggere le parti del corpo provate dalla gravidanza e prevenire danni alla circolazione, tenuta che fece arricciare il naso agli organizzatori del torneo parigino. Ma la donna che ha abbattuto un vero e proprio tabù si chiama Alysia Montano, anche le americana, che come le lavoratrici comuni si è recata sul posto di lavoro fino a quando ha potuto, ovvero ha corso gli 800 metri con il pancione di otto mesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA