L'arte del futuro parla al femminile: ecco le giovani promesse che stanno diventando icone contemporanee

Alonsa Guevara
di Maria Serena Patriarca
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Domenica 14 Giugno 2020, 13:57

L’arte e la cultura salveranno l’umanità: il futuro è donna, e il futuro è ora; non ha dubbi Helle Soholt, tra le donne architetto più famose al mondo, nonché fra le maggiori esperte di urban living, nel commentare il trend di ascesa tutto al femminile a cui stiamo assistendo in questi anni nell’arte contemporanea. Arte che nasce dalle donne ma si rivolge a tutta l’umanità, non solo con fini estetici, ma anche con scopi funzionali e interpretativi di fronte alla realtà che sta mutando. The Blue Review ha di recente pubblicato un dettagliato studio sulle 20 artiste più interessanti del panorama internazionale attuale, mentre Harper’s Bazaar ha fatto focus sulle giovani promesse under 30 nel mondo dell’arte contemporanea, tra scultura, pittura e street art. Vediamo dunque quali saranno le artiste più quotate dei prossimi mesi. L’americana Aleah Chapin, già vincitrice del BP Portrait Award, celebra nelle sue tele il corpo umano nelle forme più estreme di plasticità, con sfumature lunari color ghiaccio. Alonsa Guevara, cilena naturalizzata newyorkese, è considerata la nuova Frida Kahlo e la “guru” del realismo contemporaneo fatto di colore ed esotismo.
 

 



La scultrice Beth Cavener, nel suo studio del Montana, si è specializzata nell’uso di diversi materiali, come metallo, ceramica, argilla, per creare gli animali giganti che l’hanno resa famosa nel mondo. Colleen Barry è nota per i ritratti ed autoritratti dalle atmosfere metafisiche ed enigmatiche. Stile onirico e surreale nelle tele (olio, tecnica mista, acrilico) della brasiliana Adriana Soares, ex top model oggi artista e poetessa di fama, con base a Roma. Nei “portraits” della Soares suggestioni interiori e memorie brasiliane si fondono come in un sogno, e le sue creazioni ispirate ai temi floreali, su sfondo noir, sono state pubblicate su Vogue. Flora, fauna e soggetti botanici, come ritorno a Madre Natura: questa l’ispirazione di Esther Huser; mentre la pakistano-americana Hiba Schahbaz, nell’atelier di Brooklyn, su tele gigantesche rievoca il fascino e il mistero di donne simili alle polinesiane di Gauguin. Kelly Benes, stile iconoclasta, ha base a Los Angeles e si diverte a combinare conchiglie marine con dentiere o altri oggetti che rievocano il corpo umano. Lee Price, invece, ha reinventato in chiave psicanalitica la vecchia tecnica del camouflage, per mettere a fuoco il rapporto fra essere umano e cibo. Fra le italiane da tenere d’occhio ci sono senz’altro Margherita Raso, classe 1991, che lavora fra Milano e New York, autrice di particolari installazioni di tessuti e materiali vari, e Alice Visentin, classe 1993, che vive a Torino e ha già esposto i suoi dipinti in importanti mostre nelle più importanti capitali europee e non solo. Tornando al panorama internazionale, Diamond Stingily, artista e poetessa anche lei con base a New York, lavora su temi scottanti come la paura, la divisione fra classi sociali, l’esclusione. Nora Turato, classe 1991, è nata a Zagabria ma vive ad Amsterdam: è un’artista performativa molto alternativa, che fa leva su tutte le forme di linguaggio, comprese quelle dei social.

 

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