Traviata, Aida, Carmen e Tosca
le donne scendono nell'Arena

L'Aida con la regia di Gianfranco de Bosio debutta il 22 giugno
di Simona Antonucci
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Venerdì 31 Maggio 2019, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 09:45
«Da quando non vengono più scritturati uomini per cantare al posto delle donne, il mondo della lirica è il regno della par condicio e dell'armonia tra sessi». Cecilia Gasdia, sovrintendente e direttore artistico cui è stato affidato il rilancio dell'Arena di Verona, scherza e si concede un brindisi al vino rosso subito dopo aver presentato una stagione kolossal, lunga tre mesi (dal 21 giugno al 7 settembre), cinque titoli d'opera, tre eventi speciali, 51 alzate di sipario e 80 solisti da tutto il mondo a darsi il cambio sul palcoscenico del più grande anfiteatro ancora in uso: 13.500 spettatori a sera per star come Anna Netrebko, Placido Domingo, Lisette Oropesa, Leo Nucci, Vittorio Grigolo, Aleksandra Kurzak, Yusif Eyvazov, Saioa Hernández, Erwin Schrott, Hui He, Dmitry Beloselskiy, Tamara Wilson, Luca Salsi, Maria José Siri, Pavel Petrov, Amartuvshin Enkhbat. E Daniel Oren, direttore musicale del festival, che salirà sul podio per 25 appuntamenti. Domingo sarà protagonista di una delle serate speciali: Domingo 50, il 4 agosto, per i 50 anni del debutto del grande tenore all'Arena. Quindi, l'immancabile Roberto Bolle and Friends che raddoppia le date (il 16 e il 17 luglio) e i Carmina Burana di Orff diretti da Ezio Bosso che l'11 agosto salirà per la prima volta sul podio areniano. Prima donna della storia della Fondazione, Gasdia, soprano di fama mondiale, 58 anni, è dal 2018 alla guida di una fabbrica che arriva, tra artisti e tecnici, fino a 1.200 persone (il bilancio è di circa 40 milioni di euro) che ogni sera trasformano la lirica in uno show da grandi numeri.

EROINE
Cinque i titoli d'opera di questa estate, di cui quattro al femminile: inaugurazione con Traviata, nuova produzione, dal 21 giugno al 5 settembre con la regia Zeffirelli che a 96 anni incontra per la dodicesima volta la sua Violetta. Cantano il soprano polacco Kurzak, l'americana Oropesa, la corata Kos e la russa Lungu. Per la coreografia à stato chiamato Giuseppe Picone, étoile internazionale e direttore del Corpo di ballo del San Carlo di Napoli, che danzerà nella recita del primo agosto che vede sul palco Placido Domingo e Vittorio Grigolo. Quindi l'Aida storica del 1913 (dal 22 giugno, rivisitata da De Bosio con un nuovo disegno luci), Il Trovatore con la star Netrebko in tre recite, già quasi sold out (ripresa di una regia di Zeffirelli, 5 recite dal 29 giugno), Carmen, dal 6 luglio, nell'edizione dello scorso anno firmata da De Ana (cantano la bellissima uzbeka Dudnikova e la giovane spagnola Iniesta), con Domingo che darà il cambio a Oren nella direzione dell'orchestra in alcune serate, e gran finale con Tosca (5 recite dal 5 agosto al 6 settembre), sempre con la regia di De Ana. «Un cast numerosissimo che vanta divi e giovani emergenti, con talenti femminili straordinari. Oggi, l'aspetto fisico conta molto, giusto... Ma mentre la dieta si può sempre fare, la voce non s'inventa», conclude Gasdia, veronese, che vide all'Arena la sua prima opera a 5 anni, a 16 entrò a far parte delle comparse, poi tre stagioni nel coro infine il debutto nella Turandot. «Ora da sovrintendente il colpo di gong ha un valore speciale».
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