Appello globale contro le mutilazioni genitali femminili: 44 milioni di bambine vittime

Appello globale contro le mutilazioni genitali femminili: 44 milioni di bambine vittime
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Venerdì 6 Settembre 2019, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 12:39

Appello globale contro le mutilazioni genitali femminili. Anche Amref si unisce alla richiesta delle organizzazioni impegnate nella lotta alle Mgf chiedendo che si acceleri il processo per la loro eliminazione. Lo scorso giugno a Vancouver, in Canada, organizzazioni della società civile, donne sopravvissute al "taglio" e testimoni  della lotta alle mutilazioni si sono riuniti in occasione della conferenza internazionale Women Deliver 2019. Obiettivo: unire le voci per porre fine alle mutilazioni genitali femminili nel mondo entro il 2030. E inoltre combattere altre pratiche dannose, come il matrimonio precoce e forzato.

La mutilazione genitale femminile è una pratica dolorosa e pericolosa, inflitta a giovani ragazze e bambine. Chi la subisce rischia la vita per le condizioni in cui il taglio viene operato: shock, emorragie, infezioni, il contagio dell’hiv sono alcuni dei principali pericoli della mutilazione. Duecento milioni di donne nel mondo (oltre 3 volte la popolazione italiana) hanno subito la mutilazione genitale: 44 milioni sono bambine con meno di 14 anni. La pratica della mutilazione genitale femminile si concentra in 28 paesi dell’Africa Sub Sahariana e viene inflitta per ragioni identitarie o credenze che appartengono a tutte le religioni. Un un rito che accompagna le bambine e le giovani ragazze verso l’età adulta e porta all’abbandono della scuola, a matrimoni e gravidanze precoci.

Ecco alcuni punti della Call to Action: le mgf rappresentano una violazione dei diritti umani di donne e ragazze cui bisogna mettere fine in tutte le sue forme, considerando l'obiettivo una priorità globale. É necessario accrescere la conoscenza, migliorare il benessere delle vittime e aumentare le risorse per combattere questa pratica. 

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