Ocasio-Cortez sfida l'ipocrisia. Negli Usa come in Italia donne elogiate in pubblico e calpestate

Ocasio-Cortez sfida l'ipocrisia. Negli Usa come in Italia donne elogiate in pubblico e poi calpestate
di Maria Latella
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Sabato 25 Luglio 2020, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 15:43

Contro i farisei del 2020 Alexandria Ocasio-Cortez, 30 anni, deputata del partito democratico, scaglia l'arma fine di mondo: la verità. A Washington, di fronte alla sede del governo, Capitol Hill, un collega deputato, il repubblicano Ted Yoho, la insulta davanti ad alcuni giornalisti dandole della «f... stronza». Lei aspetta per un po', poi visto che le scuse non arrivano, gli dà dell'ipocrita con un discorso social che totalizza 16 milioni di visualizzazioni: «Voglio ringraziare Yoho per aver mostrato al mondo che si può essere uomini di prestigio e aggredire le donne. Avere figlie e aggredire le donne, senza rimorso. Avere una moglie e aggredire le donne. Fare le foto e proiettare l'immagine di uomo di famiglia, e aggredire le donne, senza rimorso e con un senso di impunità. Succede ogni giorno, in questo Paese».
No, cara AOC (come da acronimo che abbrevia un lungo cognome), non succede solo negli Stati Uniti. Succede ogni giorno anche qui, anche in Italia. Anzi, l'ipocrisia di chi di giorno è l'alfiere della parità di genere e di notte trama per mandarla nella pattumiera, una realtà che le donne sperimentano sempre più spesso. A casa e in ufficio, in politica, nelle aziende e certo, come no, anche nel giornalismo.C'è ormai un femminismo di facciata e un maschilismo represso, nascosto, negato perché, soprattutto in certi ambienti (dalla politica ai vertici di grandi aziende, dalla TV al mondo dell'Accademia) non difendere la parità di genere significa tagliarsi i ponti e, a volte, la carriera.

 





Cosi, proprio come denuncia Alexandria Ocasio-Cortez, certi uomini, soprattutto se di potere, sono costretti a vivere uno sdoppiamento della personalità. In pubblico sono il dottor Jekyll, elogiano le colleghe, sostengono il riconoscimento del merito. In privato si comportano da mister Hyde, brigano per eliminare la competitor che potrebbe fare ombra, promuovono maschi non per qualità ma per fedeltà di branco e, se proprio costretti a fare largo a una donna, talvolta (sempre di meno perché hanno paura) le chiedono il patto di sangue, la prova massima di sottomissione: vieni a letto con me. Solo loro, le fidanzate o ex fidanzate, saranno poi da proteggere, come si usa tra padrini e papponi. Le altre? Si arrangino e soprattutto non rechino disturbo.
Purtroppo per la categoria uomini di potere, piccolo o grande che sia, e per i simili di Ted Yoho, la finzione oggi è quasi un obbligo. Gli altri, quelli che non sono tenuti a tenere alta la bandiera della parità di genere, possono infischiarsene e dire quel che gli pare, possibilmente sui social così, protetti dall'anonimato, fanno male col minimo sforzo e il minimo rischio. In alternativa c'è sempre il bar sotto casa, là dove puoi fare il Ted Yoho quanto ti pare perché la pensano come te.
Invece i deputati, i manager, i grandi giornalisti devono reprimere il Ted Yoho che è in loro. Ingoiano rabbia. Incassano dei No. A volte si vedono perfino sorpassare nella carriera da qualcuna che tempo prima era stata una loro sottoposta. Fanno finta di niente, tramano quando possono e di solito possono perché, come dice AOC, contano sull'impunità, su altri maschi con i quali condividono il timore di dover rinunciare a un pezzetto di torta che finora si spartivano tra simili.
Reggono finché possono, i farisei, i finti femministi. Poi però viene il giorno in cui un imprevisto fa perdere la testa e allora sbroccano. Come è successo a Ted Yoho sui gradini di Capitol Hill. O come è successo tempo fa nell' aula di Montecitorio, dove la vicepresidente Mara Carfagna ha incassato insulti pari a quelli di Ocasio Cortez. Nel caso italiano, peraltro, la sceneggiata sembrava più una replica di repertorio, avendo Sgarbi perduto da tempo il dono di riuscire a sorprendere.

IL BUON PADRE DI FAMIGLIA
Comunque, dobbiamo essere grati a Ted Yoho e al suo scarso autocontrollo grazie al quale in un attimo ha mandato in frantumi l'immagine del buon padre di famiglia, del politico che sa stare a tavola. E naturalmente un grazie va a AOC: chiunque sveli l'ipocrisia, su qualsiasi fronte, contribuisce a farci vivere meglio. Perché si vive pericolosamente in un mondo dove una donna rischia di essere violentata mentre di pomeriggio porta a spasso il cane, si vive con l'angoscia in un Paese, (l'Italia), dove ogni due giorni una donna viene uccisa (dati Istat e ministero della Giustizia) ma si vive malissimo anche sentendosi prese in giro dai Tartufi, da quelli che, fingendo di darti una mano e con un largo sorriso, tra sé e sé rimuginano «Fottuta bastarda». Senza nemmeno il coraggio di dirtelo in faccia.
 

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