Terremoto, tre sorelle e il gusto nuovo dello zafferano: Accumoli riparte anche così

Terremoto, tre sorelle e il gusto nuovo dello zafferano: Accumoli riparte anche così
di Stefano Ardito
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Sabato 6 Luglio 2019, 12:05

Lo zafferano, l'oro rosso dell'Appennino, può aiutare a far rinascere i borghi colpiti dai terremoti di tre anni fa. Grazie alla tenacia di tre sorelle di Roma, Julia, Azzurra e Fiamma Antonucci, coltivano questa preziosa spezia a Roccasalli, frazione di Accumoli a mille metri di quota. Da qui, molti anni fa, i loro genitori Claudio e Gabriella si sono trasferiti nella Capitale. «Abbiamo iniziato a lavorare nel 2016, subito dopo il sisma del 24 agosto. Ci siamo ritrovate tra le macerie, ma non abbiamo mai pensato di lasciare» spiega Julia, 31 anni. «Abbiamo battezzato l'azienda Ubi Maior, significa che vogliamo essere più forti noi. Il nostro terreno è sassoso come a Navelli, in Abruzzo, la più importante zona di coltivazione italiana: lo zafferano è stato una scelta obbligata».

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Le tre sorelle sono periti agrari. Julia lavora a Roma, Azzurra (26 anni) segue alcune aziende tra Lazio e Umbria, Fiamma (24 anni) vive ad Amatrice. Per lavorare a Roccasalli, le tre si danno il cambio. In futuro, Fiamma, Julia e Azzurra vogliono seminare lavanda, tarassaco, salvia e timo. Ma quest'anno, come nei precedenti, al centro c'è ancora lo zafferano. La spezia che si usa in cucina si ricava dagli stigmi essiccati dai fiori, ed è impalpabile. «Nel 2017 abbiamo prodotto 60 grammi, nel 2018 tre etti. Lo abbiamo venduto ad Accumoli e Amatrice, e in un negozio di Roma. Nei ristoranti ha avuto un'accoglienza entusiastica». Quest'anno, l'obiettivo è mezzo chilo di zafferano. Il raccolto, come tutti gli anni, sarà a ottobre. Per crescere servirà un capannone da usare come laboratorio e punto-vendita. Finora non hanno avuto finanziamenti o contributi. Sulle montagne del Lazio non è facile realizzare il proprio sogno. Ma la sorellanza di Julia, Azzurra e Fiamma non le farà mollare.
 

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