Non si vaccina (quasi) più nessuno, 300mila dosi anti-Covid destinate al macero. «Che spreco»

Da inizio anno neanche 12mila somministrazioni, il secondo richiamo fatto solo dal 23% dei marchigiani

Non si vaccina (quasi) più nessuno, quasi 300mila dosi anti-Covid destinate al macero
di Lorenzo Sconocchini
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Marzo 2023, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 15:13
ANCONA Dimenticate le code interminabili in strada per i Vaccine Day, le lunghe attese ai gazebo con il simbolo dell’Italia che rinasce con un fiore, la corsa al clic per prenotare l’appuntamento per una dose di siero anti-Covid. Ormai non si vaccina quasi più nessuno e il pericolo, oltre a possibili “ripresine” dei contagi, è che possano finire al macero, letteralmente bruciate, gran parte delle 295mila dosi di vaccino attualmente in dotazione alla Regione Marche e in scadenza nei prossimi 12 mesi, iniziando da aprile. 


L’agenda dei richiami


A tenere in agenda la scadenza per un richiamo sono rimaste sparute schiere di persone largamente più prudenti della media. Non certo stralunati irriducibili della lotta al Cornavirus, ma gente che annusa l’aria e non si fida del clima da libera tutti generato dalla voglia di rimozione dopo tre anni di convivenza forzata con il nuovo patogeno arrivato dalla Cina. La fine di ogni restrizione, la curva epidemiologica in questa fase quasi piatta (neanche 600 nuovi positivi a settimana nelle Marche) con i reparti anti-Covid che si svuotano (40 i ricoverati attuali) non stimolano certo a vaccinarsi. 
Si vede nei report che l’Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, diretto dal dottor Marco Pompili, dedica alla campagna di vaccinazione. Dal primo gennaio scorso (dati aggiornati a una settimana fa) nelle Marche sono state somministrate appena 11.182 dosi di vaccino, con 8.770 quarte e 1.545 quinte dose, riservate a over 60 e soggetti fragili.

Il parallelo con la fase calda


Davvero niente, rispetto alla fase calda della campagna vaccinale, quando per le prime due dosi si viaggiava a una media di circa 15mila persone al giorno nei centri vaccinali delle Marche, con un picco di 19.618 iniezioni toccato il 12 gennaio 2022, all’avvio della campagna per le terze dosi. Neanche gli anziani, la fascia più a rischio, sembrano attenti a rinfrescare l’immunità indotta dai vaccini. In questi primi due mesi del 2023 appena 7.071 ultrasessantenni si sono fatti la quarta dose. Solo 133.265 marchigiani al momento hanno completato il ciclo di quattro vaccini (contro 965.701 della terza dose e 1.178.912 del primo booster) e appena 5.920 la quinta. 
Nelle Marche il tasso di copertura vaccinale con quarta dose, secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe, è del 23,2%, sotto la media Italia (31,2%). È vero che nell’ultimo anno Omicron e le sue sottovarianti hanno contagiato praticamente tutti, diffondendo su larga scala un’immunità naturale.

Ma la protezione dura tra 4 e 6 mesi e vale l’appello lanciato sul Corriere Adriatico dal professor Stefano Menzo, direttore del Laboratorio di Virologia di Torrette: «Vacciniamo gli anziani e i fragili, perché l’incontro con il Covid rischia di accorciargli le aspettative di vita».


Di Muzio: «Proteggetevi»


In attesa che inviti del genere facciano effetto, gran parte delle scorte (assegnate alle regioni in base ai trend delle precedenti fasi della campagna) restano intatte nel caveau dell’ospedale Inrca di Ancona, che fa da hub per lo stoccaggio dei vaccini nelle Marche. Attualmente (dato di 6 giorni fa) sono disponibili 294.740 dosi di vaccino, suddivisi in 12 lotti, con scadenze diverse che vanno dal prossimo aprile (8.031 dosi tra Pfizer e Moderna) fino al febbraio 2023. Il lotto più consistente, ben 145.310 dosi di marca Pfizer tarate contro Omicron 1, scadrà nell’ottobre prossimo. Al ritmo attuale di vaccinazioni, tra sei mesi nelle Marche saranno state somministrate altre 36mila dosi. «Sarebbe davvero un peccato dover avviare alla termo-distruzione scorte di vaccino - si preoccupa il dottor Massimo Di Muzio, responsabile dell’Unità operativa di Farmacia e Farmacologia clinica dell’Inrca -. È importante continuare a proteggersi, specie per le persone anziane e fragili».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA