La pianta ornamentale - una thuja che è stata sempre bella e florida - ha dovuto cedere il passo a un segnale stradale con la scritta: “Fermata a richiesta”. Col tempo la thuja è diventata più alta del paletto e la scritta si è persa tra le foglie sempreverdi e le piccole pigne. Per la verità è una scritta che serve solo ai passeggeri dei bus extraurbani, che in sintesi dice: se aspettate l'autobus qui fate un cenno con la mano che così si ferma. Insomma un cartello che non regola il traffico o avverte divieti di transito o stop. «Nessuno ha preso in considerazione la possibilità di sollevare il paletto e spostarlo poco pià in là» fa presente un residente mostrando che quel tipo di cartelli stradali si sollevano dal terremo e si possono spostare.
«Le piante non vanno toccate, e mai in quel modo barbaro - attacca un imprenditore della zona - io sono amante del verde e degli alberi, quel cipressino è cresciuto rigoglioso per anni davanti ai miei occhi e mi piange il cuore ora vederlo ridotto così: un taglio a forma di “sette” lo ha menomato, gli ha tolto tutta la sua bellezza. Sono cose inammissibili». «E poi perché lasciare i rami per terra ? Da un mese sono lì a fare bella mostra» dice un altro. E in un mese la thuja dove ha potuto è ricresciuta col risultato di oscurare a breve di nuovo la scritta. Altra potatura selvaggia o taglio drastico alla base del tronco?
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