E il trend per il 2014 sembra confermare la tendenza negativa. Le attenuanti sono tante: non esistono più i partiti strutturati del '900, per l'anno in corso il tesseramento e' iniziato solo a fine estate e il doppio ruolo Governo/Partito di Renzi e di alcuni dei suoi uomini più fidati (vedi Lotti ndr) ha creato lacune organizzative i cui effetti si sono fatti sentire nei territori. Ma le preoccupazioni restano. «Sinceramente il dibattito tra partito leggero e partito pesante mi appassiona poco - spiega il segretario provinciale PD Giovanni Gostoli - Ci sono tre indicatori che testimoniano la buona salute del Pd nella nostra provincia: la straordinaria partecipazione al congresso provinciale di novembre, i quasi 28 mila votanti alle primarie di dicembre e l'ottimo risultato del Pd nella nostra provincia alle europee quando abbiamo toccato il 48%»
Tessere Pd in picchiata a Pesaro
Iscritti dimezzati in cinque anni
di Luca Fabbri
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Martedì 7 Ottobre 2014, 15:32 - Ultimo aggiornamento: 15:45
PESARO - Pd, crollano i tesserati anche a Pesaro. Così come a livello nazionale anche i democratici nostrani devono fare i conti con una drastica diminuzione degli iscritti al partito: dai circa 10 mila del 2008 ai 4.500 del 2013.
E il trend per il 2014 sembra confermare la tendenza negativa. Le attenuanti sono tante: non esistono più i partiti strutturati del '900, per l'anno in corso il tesseramento e' iniziato solo a fine estate e il doppio ruolo Governo/Partito di Renzi e di alcuni dei suoi uomini più fidati (vedi Lotti ndr) ha creato lacune organizzative i cui effetti si sono fatti sentire nei territori. Ma le preoccupazioni restano. «Sinceramente il dibattito tra partito leggero e partito pesante mi appassiona poco - spiega il segretario provinciale PD Giovanni Gostoli - Ci sono tre indicatori che testimoniano la buona salute del Pd nella nostra provincia: la straordinaria partecipazione al congresso provinciale di novembre, i quasi 28 mila votanti alle primarie di dicembre e l'ottimo risultato del Pd nella nostra provincia alle europee quando abbiamo toccato il 48%»
E il trend per il 2014 sembra confermare la tendenza negativa. Le attenuanti sono tante: non esistono più i partiti strutturati del '900, per l'anno in corso il tesseramento e' iniziato solo a fine estate e il doppio ruolo Governo/Partito di Renzi e di alcuni dei suoi uomini più fidati (vedi Lotti ndr) ha creato lacune organizzative i cui effetti si sono fatti sentire nei territori. Ma le preoccupazioni restano. «Sinceramente il dibattito tra partito leggero e partito pesante mi appassiona poco - spiega il segretario provinciale PD Giovanni Gostoli - Ci sono tre indicatori che testimoniano la buona salute del Pd nella nostra provincia: la straordinaria partecipazione al congresso provinciale di novembre, i quasi 28 mila votanti alle primarie di dicembre e l'ottimo risultato del Pd nella nostra provincia alle europee quando abbiamo toccato il 48%»