L'imputato, difeso dagli avv. Marcellino Marcellini e Mauro Saraceni, ha negato ogni reato, e ha detto di aver operato sempre insieme ad altri agenti, senza aver mai preteso e ricevuto nulla durante i controlli anti prostituzione svolti in zona Fratte a Porto Sant'Elpidio. Nel 2008 venne arrestato e rimase sei mesi ai domiciliari. La difesa, che sperava di poter riaprire l'istruttoria, ricorrerà in Cassazione contro il verdetto: come nell'atto d'appello, ha criticato pesantemente sia l'indagine a carico di Moscatelli sia la sentenza di primo grado. «Prendiamo atto della rigualificazione del reato in uno meno grave e dell'assoluzione da uno dei fatti - ha commentato l'avv. Marcellini - ma ci chiediamo perchè allora assolvere per un fatto e condannare per gli altri? Moscatelli ha fatto e farà ragione di vita provare la sua innocenza anche oltre la conclusione del processo». Una decina i clienti di prostitute che avevano confermato le accuse a carico del poliziotto. Solo uno si è costituito parte civile tramite l'avv. Aronne Perugini: gli è stato riconosciuto un risarcimento di 2 mila euro oltre le spese legali.
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