Macerata, non solo tatuaggi
l'arte di Simona, quadri sulla pelle

Simona Volponi, 36 anni tatuatrice
di Alessandra Bruno
3 Minuti di Lettura
Domenica 23 Novembre 2014, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 21:50
MONTECASSIANO - Simona Volponi, la passione per i tattoo e l'inchiostro, diventa uno stile di vita: «Ho lasciato un posto sicuro, per inseguire i miei sogni e aprire un negozio di tatuaggi». Sono tantissimi i clienti a cui Simona Volponi, nata a Treia 36 anni fa, ha lasciato un'impronta indelebile sulla pelle. Eclettica, estroversa, il corpo colorato dagli inconfondibili segni, l'artista ha grinta e talento da vendere.



La sfida.
Un anno e mezzo fa, l'apertura del suo studio a Montecassiano, il Miss Machine: «Il nome l'ho preso in prestito dal titolo di un album che mi ha fatto ascoltare un mio amico - confida Simona - speravo che colpisse le persone, come aveva colpito me». Un successo inaspettato, per un'avventura, cominciata per caso: «Ho frequentato l'istituto d'arte - racconta la tattoo artist - e poi ho intrapreso diverse esperienze, ma l'arte è sempre stata una componente essenziale. Ho suonato per 13 anni il pianoforte, lavorato con il legno, la ceramica, l'acrilico, l'olio su tela. Ho sempre disegnato bene, il primo tatuaggio l'ho fatto quando avevo 14 anni e da lì non mi sono più fermata». Poi prosegue: «A 33 anni ho iniziato a tatuare su consiglio della mia migliore amica Lara, facevo le prove a casa sulla pelle sintetica. Il primo tatuaggio, una croce sul petto, a mio marito Rudy. Un esperimento, a cui ne sono seguiti molti altri, prima che trovassi il coraggio di aprire un'attività mia. I complimenti delle persone, mi hanno spinta a provare. Il mondo dei tatuatori è duro, volevo fare pratica in qualche studio, ma le porte mi sono state chiuse».



Autodidatta. Ha imparato il mestiere da sola. «Sono un'autodidatta - spiega - ho seguito un corso di perfezionamento ad Urbino, ma niente di più. Ho lavorato per 11 anni nel sociale, con i ragazzi disabili, è stato difficilissimo lasciarli, ma invito tutti a rischiare per raggiungere un obiettivo». Ora Simona ha un'agenda piena, lavora anche il weekend per accontentare i gusti degli aficionados, in aumento grazie a Facebook e al passaparola. «In media ho 2-3 clienti al giorno - dice ancora l'artista - ma non è una regola. Per rispettare gli impegni, resto in studio anche dopo cena, e la mattina mi alzo alle 8». L'energia nasce dagli sguardi entusiasti dei clienti.



Il taget.Un target che va dai 14 ai 75 anni. «La parte fondamentale è il disegno - svela Simona - poi il tocco personale c'è sempre, se un'idea non mi piace la stravolgo e finora nessuno si è mai lamentato. La cosa che mi riempie di gioia è che le persone si aprono. Accontentare i giovani è più semplice, ma veder tornare un adulto vuol dire aver fatto centro». «Amo molto i floreali realistici, il new school e il new traditional - continua - la natura, gli animali e i colori sono una fonte di ispirazione». Poi conclude: «Adesso non potrei chiedere di meglio, un sogno sarebbe che mia figlia Agnese, che ha dieci anni, prendesse in mano la macchinetta e seguisse le mie orme, qualche segnale già c'è».