Ancona, festival AdMed, nessuno premia Vattimo
Targa consegnata dal direttore Seneca

Seneca premia Vattimo (foto Marinelli)
di Agnese Carnevali
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Domenica 31 Agosto 2014, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 15:40
ANCONA - Autorit presenti all’inaugurazione del Festival AdMed, ma nessuna premia Gianni Vattimo. il presidente dell’associazione, Giovanni Seneca, a consegnare il riconoscimento al filosofo, ieri alla Loggia dei Mercanti.



Il sindaco Mancinelli apre la manifestazione ma non encomia l’intellettuale. Si infrange così per la prima volta in otto anni di Festival, il cerimoniale che ha sempre visto il primo cittadino insignire i vincitori del premio AdMed. La patata bollente resta nelle mani di Seneca, che prova a stemperare con una battuta l’alone di imbarazzo che ha avvolto il pomeriggio e accompagnato questo incipit di Festival. «Premia l’associazione perché mi pare una cosa degna di nota che un Seneca premi un Vattimo», dice alludendo al suo cognome, uguale a quello del noto filosofo latino.



La spiegazione

Poi il tentativo di spiegazione ufficiale. «Premia l’associazione perché desideravamo farlo». Soluzione obbligata, vista la presa di distanza delle istituzioni dalla decisione degli organizzatori di premiare comunque Vattimo dopo le sue dichiarazioni ai radiomicrofoni de “La Zanzara”. «Israele stato canaglia, nazista e fascista peggio di Hitler». Questo il tenore delle dichiarazioni del filosofo che hanno subito suscitato lo sdegno della Comunità ebraica anconetana che ha ritirato il proprio patrocinio alla manifestazione di cui è socio fondatore. Poi le istituzioni si sono smarcate ad una ad una. Il segretario generale della Iai, Fabio Pigliapoco, non ha concesso la sede della Cittadella per la cerimonia inaugurale del Festival e ieri era assente. Poi il sindaco ha fatto sapere che non avrebbe premiato il filosofo. Così è stato.



Il sindaco

Ieri Valeria Mancinelli ha però aperto il pomeriggio della Loggia dei Mercanti. Con lei buona parte della Giunta, gli assessori Marasca (Cultura), Borini (Scuola), Capogrossi (Welfare), Foresi (Partecipazione democratica). «Il Festival - esordisce il sindaco - è un’occasione importante per la città e per chi la frequenta, ma è anche importante per una comunità che va ben oltre quella di Ancona. AdMed segna ormai da anni un terreno privilegiato per il confronto di idee, per approfondimenti e riflessioni sulla contemporaneità».





L'assessore Marcolini

Non un cenno alla vicenda Vattimo, alla quale non si sottrae invece l’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini. «Su alcune prese di posizione dissento dal professore, che resta comunque una delle personalità più evidenti della scena italiana. Sono qui a festeggiare il premio senza imbarazzo». Ma anche Marcolini e la Regione - rappresentata anche da Carlo Pesaresi, presidente di Marche Spettacolo, e da Adriana Celestini, presidente della commissione Pari opportunità, - maggior finanziatore della manifestazione, non sono saliti sul palco a premiare Vattimo. Non lo fa neanche l’assessore Marasca che ha ricordato il tema di questa VIII edizione: “Confini”, che annuncia: «Puntiamo ad una crescita continua di questa iniziativa per fare di Ancona un luogo di dibattito interno alla complessità dell’Occidente».



In sala non c’è il padrone di casa, il presidente della Camera di Commercio, Rodolfo Giampieri, coinvolto in AdMed anche come commissario dell’Autorità portuale. Impegni lo trattengono altrove, in sua vece c’è il segretario generale dell’Ap, Tito Vespasiani.

Alla fine la targa della discordia è consegnata da Seneca per «la novità dell’impianto della sua teoria del pensiero debole - la motivazione al premio - e per il suo impegno nel tutelare il patrimonio euromediterraneo per l’emancipazione dell’umanità».





Il filosofo ritira il riconoscimento. «Sono convinto di aver fatto del mio meglio, è per questo merito di essere premiato. Mi scuso perché ho creato difficoltà. Non ho molto da ritrattare se non le tonalità utilizzate».