Macerata, Musicultura e opera, doppio anniversario festa con il concerto evento di Renzo Arbore

Macerata, Musicultura e opera, doppio anniversario festa con il concerto evento di Renzo Arbore
di Alessandra Bruno
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Martedì 8 Luglio 2014, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 15:55
MACERATA - Renzo Arbore, ambasciatore della musica italiana nel mondo, omaggia lo Sferisterio. E' tutto pronto per l'atteso concerto in esclusiva regionale dal titolo «Reginella», in programma il 30 luglio alle 21 nell'Arena maceratese.



Lo spettacolo, interamente declinato al femminile, in linea con il tema del Mof «L'opera è donna», vede protagonisti il maestro Arbore e l'Orchestra italiana, per celebrare il doppio traguardo dei 50 anni di stagioni liriche allo Sferisterio e i 25 anni di Musicultura.



Le note del melodramma si fonderanno con quelle della musica italiana e napoletana, di cui il maestro è portabandiera internazionale: «Il concerto di questa nuova serie - ha dichiarato Renzo Arbore - è ispirato ai grandi maestri della scuola napoletana con una sintesi del loro repertorio sentimentale e umoristico che vedrà l'esibizione speciale di quasi tutti i componenti della mia Orchestra con brandelli di racconti raccolti da me in giro per il mondo».



New York, Londra, Parigi, Mosca, Tokyo, Caracas, Buenos Aires, San Paolo, Rio de Janeiro, Toronto, Montreal, Sidney, Melbourne, Pechino, Shanghai sono alcune delle città che hanno ospitato questo grande concerto, che consacra il grande Renzo Arbore, foggiano di nascita, ma napoletano di adozione, come ambasciatore della musica italiana e napoletana nel mondo.



Allo Sferisterio, Arbore sarà affiancato da 15 musicisti, tra i quali spiccano l'appassionato canto di Gianni Conte, la seducente voce di Barbara Bonaiuto, quella ironica di Mariano Caiano e i virtuosismi vocali e ritmici di Giovanni Imparato. E poi ancora: la direzione orchestrale e il pianoforte di Massimo Volpe, le chitarre di Michele Montefusco, Paolo Termini e Nicola Cantatore, la fisarmonica di Claudio Catalli, le percussioni di Peppe Sannino, la batteria di Roberto Ciscognetti, il basso di Massimo Cecchetti e, dulcis in fundo, gli struggenti e festosi mandolini di Nunzio Reina e Salvatore Esposito.