Secondo il racconto delle ragazze, tutto è cominciato l’estate scorsa. Il gruppetto si ritrovava nella piazzetta davanti all’officina del biciclettaio ogni giorno per passare il tempo giocando a carte o facendo merenda. Ma lei, la 13enne parte offesa, era quella che finiva sempre per stare parecchie ore con il 40enne. E un giorno l’uomo ha allungato le mani sulla giovane. Poi lo ha rifatto il giorno dopo. E i giorni dopo ancora. Non solo. Una volta il gioco si è fatto più caldo: ha mostrato alla ragazzina e a una delle sue amiche un film porno. L’amica è fuggita, lei invece è rimasta. C’è poi che alla fine di tutti quegli incontri, il biciclettaio finiva sempre per darle in cambio qualche soldo. Si parla di spiccioli. Anche due euro. Ma persino cose da mangiare, come patatine, aranciate, coca cola. E la minore accettava. Una volta, ha detto una delle testimoni, l’uomo le ha infilato 10 euro nei pantaloncini. “A noi non dava niente – hanno riferito le altre – la sua preferita era lei”. Poi il gioco ha rischiato di diventare più pesante. Il biciclettaio ha proposto alla sua piccola Lolita di andare a guardare uno di quei filmetti hot a casa sua. In cambio di 50 euro. Ma in quell’occasione la 13enne si è rifiutata. E forse lì ha cominciato a capire che c’era qualcosa che stonava in quell’amicizia particolare. Così ha deciso di raccontare quello che le stava accadendo alla più grande del gruppo di amiche, che oggi ha 16 anni. La ragazza, ascoltata anche lei ieri come testimone, l’ha subita spinta a fare denuncia. Prima però le ha suggerito di registrare gli incontri con il biciclettaio. E il nastro è finito tra gli atti. Lì si sente l’uomo che si lascia andare ad apprezzamenti per la giovane. Sollecitata dalla 16enne, la vittima si è rivolta alle forze dell’ordine e ha così messo fine a quel gioco pericoloso. All’udienza di ieri era presente anche la mamma della vittima che ha assistito con sofferenza all’audizione della figlia. Ora, fatto l’incidente, la palla passa al pm Narbone che si prepara a chiudere le indagini.
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