Una richiesta di intervento per sottoporre un uomo di 49 anni, che ha problemi di salute e di natura psichiatrica, ad un trattamento sanitario obbligatorio (Tso) finisce con l'uomo che muore tra le braccia degli operatori dell'emergenza. La vittima, Amedeo Testarmata, è deceduto in circostanze che hanno destato qualche dubbio, tanto da spingere il sostituto Luigi Ortenzi, ad aprire un fascicolo per omicidio colposo, atto dovuto per disporre l'autopsia che sarà svolta domani. Amedeo Testarmata, che in passato aveva fatto l'imprenditore prima di avere una depressione, venerdì si trovava nella sua casa di Penna San Giovanni. L'uomo, che non era sposato, abitava con gli anziani genitori.
Testarmata durante la giornale aveva avuto un comportamento insolito, non voleva che nessuno entrasse nelal sua stanza. Appariva tranquillo, ma ha visto infermieri, pompieri e carabinieri che volevano entrare nella sua stanza avrebbe cercato di non farli passare. A quel punto gli operatori dell'emergenza si erano adoperati per sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio, che prevede un ricovero coatto. In quei momenti, per cause che la Procura dovrà accertare, l'uomo avrebbe avuto un malore e nonostante i tentativi di rianimarlo non si è più ripreso: è morto sull'ambulanza. I familiari del 49enne, un uomo tranquillo, alto e dal fisico robusto, sono distrutti dal dolore e vogliono la verità.